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L’Aquila, nuovi posti di terapia sub intensiva all’Ospedale San Salvatore

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Gli otto nuovi posti letto di terapia sub intensiva sono stati inaugurati all’interno del reparto di Malattie infettive

L’AQUILA – Sono stati inaugurati ieri 8 nuovi posti letto di terapia sub intensiva all’interno del reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, pronti per essere utilizzati in caso di necessità.

Erano presenti gli assessori regionali Nicoletta Verì (sanità) e Guido Liris (bilancio), il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, il manager della Asl 1, Roberto Testa, il direttore sanitario aziendale, Alfonso Mascitelli, il direttore di malattie infettive, Alessandro Grimaldi, e quello sanitario di presidio Giovanna Micolucci.

Gli 8 posti letti, nell’ambito dei 24 complessivi a disposizione di malattie infettive, sono stati trasformati in un mini reparto di sub intensiva da utilizzare per assistere pazienti (soprattutto covid ma non solo) a cui poter assicurare ventilazione non invasiva, al di fuori cioè dei casi in cui è necessario intubare il degente. Una soluzione che consente al reparto di fronteggiare al momento questo tipo di necessità assistenziale, dando una risposta ‘flessibile’ in funzione dei mutevoli bisogni.

Gli interventi strutturali per l‘apertura degli 8 posti letto di sub intensiva rappresentano una prima fase del potenziamento del reparto: nel giro di un paio di settimane verrà completata un’altra tranche di lavori che consentirà di attivare altri 7 posti letto di sub intensiva.

Nell’ottica di un progressivo potenziamento di malattie infettive, inoltre, in tempi brevi verranno realizzati percorsi separati per l’ingresso delle ambulanze, uno spogliatoio per il personale e messo in funzione un ascensore dedicato; modifiche migliorative che permetteranno di spostare ancora in alto l’asticella della qualità dell’unità operativa che, nel panorama sanitario regionale, ha da tempo guadagnato una posizione di rilievo grazie a diversi punti di forza tra cui l’utilizzo di 12 stanze a pressione negativa che permettono di rendere ‘impermeabile’ l’ambiente in cui si trova il malato evitando di contaminare altre aree del reparto.

Pubblicato da
Marina Denegri

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