Il 27 aprile, a L’Aquila, arrestate 6 persone. Tra gli spacciatori macedoni e albanesi: contattavano i clienti tramite whatsapp
L’AQUILA – Maxi operazione antidroga nella prima mattinata del 27 aprile a L’Aquila. La Polizia di L’Aquila, ha infatti disposto, al termine di una attività invetigativa, l’arresto con custodia in carcere di 6 persone, su un totale di 18 indagati: dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di cocaina.
I servizi di appostamento svolti dagli investigatori hanno permesso, inoltre, di verificare che la droga, prima di essere venduta al dettaglio, veniva spesso occultata sottoterra nelle campagne aquilane. In un’occasione, gli operatori della Squadra Mobile erano riusciti a rinvenire e a sequestrare 1 kg di cocaina, nascosto nel terreno nei pressi del muro di cinta di un cimitero.
Le indagini dei poliziotti della squadra mobile hanno permesso di accertare una rilevante attività di vendita al dettaglio di cocaina e hashish nel centro dell’Aquila, posta in essere da più persone, principalmente albanesi e macedoni che si rifornivano di droga, prevalentemente, a Roma, Tivoli e Celano.
Gli spacciatori, dopo aver preso accordi telefonici, spesso tramite whatsapp, con i clienti si incontravano per la consegna delle dosi, ciascuna delle quali, del peso di mezzo grammo, era di circa 50 euro. Gli accordi venivano sempre presi utilizzando un linguaggio volutamente criptico: caramelle per indicare le singole dosi di cocaina, sassi per 10 grammi, una mano o un palmo per indicare cinque grammi, una birra piccola piccola per indicare una singola dose da mezzo grammo.