Una 35enne nata e residente a L’Aquila risulta inoltre indagata per il medesimo reato. Secondo le accuse, gli arrestati sono colpevoli, in concorso tra loro, di trasporto, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti (nella fattispecie cocaina e hashish), che venivano acquistate a Roma e poi smerciate a L’Aquila.
Fondamentale si è rivelata la collaborazione di una dozzina di acquirenti, che hanno ammesso di aver comprato la droga dalle persone che oggi sono finite in manette. L’operazione e’ stata denominata ‘Platforms’ perche’ gli indagati, nelle loro conversazioni telefoniche, indicavano lo stupefacente con il termine criptato di “pedane” (in inglese, appunto, ‘platforms’), cercando così di depistare gli investigatori.
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