A disporre il rinvio a giudizio è stato il Gup Vilma Passamonti, dopo aver valutato il materiale probatorio raccolto e le testimonianze. Secondo l’accusa l’uomo, con le sue condotte, avrebbe costretto la sua ex moglie “a essere accompagnata a casa da amici e conoscenti, a variare gli orari relativi alle sue uscite di casa o a cambiare gli itinerari per evitare di incontrarlo, a rimanere in casa temendo i suoi continui appostamenti”.
Tra le accuse mosse vi sono anche le chiamate incessanti al telefono, nonché “l’aggredirla verbalmente per motivi di gelosia, alla presenza di amici o conoscenti, e il minacciarla violentemente con la frase se mi tradisci ti uccido“.
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