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L’Aquila, presentata la campagna: L’Arte Salvata

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Legambiente e il Dipartimento della Protezione Civile presentano i dati sugli interventi di recupero dei beni culturali nelle zone colpite dal terremoto del 6 aprile . A un anno dal sisma a L’Aquila salvate 4.950 opere d’arte.

L’AQUILA – I dati sulle attività di Legambiente durante l’emergenza terremoto , nell’ambito de L’Arte Salvata, la campagna di Legambiente e del Dipartimento della Protezione Civile, realizzata con il patrocinio del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, dedicata alla salvaguardia del patrimonio culturale dai rischi naturali, sono stati presentati ,ieri, nel corso di una conferenza stampa nel capoluogo abruzzese. Nella sede dell’Accademia di Belle Arti, sono intervenuti il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente; il direttore dell’ufficio Affari della presidenza regionale Antonio Sorgi; il viceprefetto vicario dell’Aquila, Graziella Patrizi; il cap. Corrado Catesi, Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale; il presidente di Legambiente Abruzzo, Angelo Di Matteo e il responsabile nazionale di Legambiente protezione civile, Simone Andreotti. Erano, inoltre, presenti l’ispettrice dalla Soprintendenza per i Beni storico-artistici d’Abruzzo, Anna Colangelo, il funzionario del Mibac Bianca Maria Colasacco e il Comandante dei Vigili del Fuoco, Eros Mannino. I volontari di Legambiente hanno, inoltre, realizzato un’esercitazione dimostrativa delle principali procedure di delocalizzazione, imballaggio e movimentazione delle opere d’arte alla quale hanno partecipato i ragazzi del Liceo artistico dell’Aquila e  gli allievi dell’Accademia.

Sono 4.950 le opere d’arte, recuperate e messe in sicurezza in chiese e palazzi gravemente danneggiati dal sisma che il 6 aprile scorso ha colpito la città dell’Aquila. Statue, dipinti, sculture, oggetti sacri e liturgici sono stati recuperati tra le macerie grazie all’impegno delle istituzioni, dei Vigili del Fuoco, delle Soprintendenze, delle forze dell’ordine e dei 350 volontari di Legambiente specializzati nella salvaguardia dei beni culturali in caso di calamità, che fin dal primo momento dell’emergenza hanno messo a disposizione energie e competenze.  Sono stati inoltre posti in salvo 247.532 volumi, alcuni dei quali antichi e pregiati, provenienti dagli archivi storici e dalle biblioteche dell’Aquila, principalmente la Biblioteca Arcivescovile e quella del Convento di Santa Chiara.

Gli interventi di recupero ai quali hanno partecipato i volontari di Legambiente riguardano per la maggior parte operazioni di recupero e trasporto nei magazzini temporanei oppure interventi di messa in sicurezza in loco. Le opere salvate risalgono a un arco di tempo che va dall’età medievale a quella contemporanea: per esempio una Madonna con bambino del XII secolo, la croce processionale dell’Arcivescovado in bronzo del XIII secolo, un dipinto attribuito a Raffaello e un Cristo dipinto da Mattia Preti del XVII secolo. I volontari di Legambiente hanno operato in edifici di straordinario interesse storico-artistico, come la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, il Museo Nazionale d’Abruzzo nel castello Cinquecentesco, il Duomo dei SS. Massimo e Giorgio, la Basilica di San Bernardino, il palazzo dell’Arcivescovado, la Chiesa del Suffragio o delle Anime Sante.

Ha detto Simone Andreotti:

l’esperienza degli interventi sui beni culturali durante l’emergenza in Abruzzo dimostra come l’alto livello di specializzazione raggiunto in molti campi dai volontari sia una qualità positiva del sistema di Protezione civile italiano da valorizzare sempre di più. La salvaguardia delle opere d’arte è momento imprescindibile per la tutela dell’identità collettiva delle comunità locali colpite da tragici eventi, come nel caso del Gonfalone dell’Aquila, recuperato al Museo Nazionale d’Abruzzo. Inoltre, la tempestiva attività di recupero delle opere d’arte nel momento di un evento calamitoso consente non solo di limitare i danni a cui sono esposte le opere ma anche di prevenire i furti per i quali le condizioni di emergenza sono troppo spesso un terreno fertile.
Anche sotto questo profilo, in Abruzzo, la cooperazione tra gli enti e i soggetti che concorrono alla tutela del patrimonio culturale ha portato a risultati positivi. Secondo i dati del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio culturale, i furti di opere d’arte nella regione, nonostante le gravi condizioni dovute al sisma, nel 2009 sono diminuiti rispetto all’anno precedente: 14 i furti registrati – a fronte dei 21 del 2008 – per un totale di 59 oggetti trafugati di cui 30 provenienti da chiese e 29 da edifici privati.
L’obiettivo principale della campagna L’Arte salvata, che con l’iniziativa aquilana fa il punto sulla situazione a un anno dal sisma, è quello di informare i cittadini e sensibilizzare le amministrazioni locali sulla necessità di una tutela attenta e costante di tutti i beni culturali presenti sul territorio, e sull’importanza di operare a tutti i livelli per realizzare in tempo di pace un sistema che sia pronto a intervenire in caso di calamità per tutelare i beni culturali, patrimonio di identità per il territorio.

Ha detto Angelo Di Matteo:

risultati raggiunti nella salvaguardia del patrimonio culturale durante l’emergenza all’Aquila  sono senz’altro importantissimi e costituiscono una testimonianza positiva. Ma finita l’emergenza è necessario restituire le opere d’arte recuperate alla fruizione dei cittadini, rendere possibile il loro ritorno nelle collocazioni originarie,  poiché esse rappresentano un bene comune di primaria importanza. In questo senso Legambiente continuerà il suo impegno in Abruzzo a tutela del patrimonio culturale  sostenendo tra l’altro l’idea che L’Aquila diventi patrimonio dell’UNESCO, luogo simbolo, ferito dai gravi lutti e dalle devastazioni del terremoto, che torni nel più breve tempo possibile ad essere città viva ricca di storia, di cultura e tradizione.
Intanto, il 16 aprile, in apertura della Settimana della Cultura, verrà inaugurata la mostra Terra Madre Abruzzo, organizzata da Legambiente, in collaborazione con il Mibac-Direzione Regionale per i Beni Storico-artistici e paesaggistici d’Abruzzo e con il museo di Celano, realizzata con i fondi del collegio dei geometri della Toscana. Una sorta di “laboratorio aperto” nel museo di Celano che, per l’occasione, ospiterà sette madonne risalenti al 400 e al 500, recuperate nel Museo nazionale d’Abruzzo all’Aquila, di cui sarà possibile (su prenotazione) seguire le diverse fasi del restauro.

Pubblicato da
Donatella Di Biase

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