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L’Aquila, ricostruzione post sisma: gli Ordini professionali evidenziano criticità

da Marina Denegri

Criticità di natura amministrativa, tecnica e di definizione dei Sal che rallentano le pratiche istruttorie rendono necessario un confronto

Porta Napoli sisma L'Aquila

L’AQUILA – “La ricostruzione pubblica e privata, nei comuni dell’aquilano, va a rilento a causa dell’eccessivo numero di pratiche da integrare”. E’ quanto rilevano i presidenti degli Ordini e dei Collegi professionali tecnici della provincia dell’Aquila, a margine di una riunione che si è svolta negli uffici Usrc di Fossa, a cui hanno preso parte il responsabile dell’Usrc, Raffello Fico, il presidente dell’Ance, Adolfo Cicchetti, il presidente dell’Ordine degli ingegneri, Pierluigi De Amicis, il presidente dell’Ordine degli architetti, Edoardo Compagnone, il presidente del Collegio dei geometri, Giampiero Sansone, e il presidente del Collegio dei Periti industriali, Maurizio Papale.

Nel corso della riunione”, affermano De Amicis, Compagnone, Sansone e Papale, “sono state rilevate criticità evidenti, sulle quali è necessario avviare e confronto comune, con l’obiettivo di dare un nuovo e più incisivo passo alla velocità della ricostruzione, sia pubblica che privata, nei comuni dell’aquilano. Ciò, nell’ottica di una visione strategica da attribuire alle attività della ricostruzione: comparto che costituisce un importante, se non unico, volano economico di sviluppo del territorio coinvolto nel sisma 2009”. Dal serrato confronto è emersa la volontà unanime di contribuire fattivamente, ognuno per il proprio ambito di azione e competenza, “ponendo in essere azioni mirate ad incentivare l’adozione di comportamenti virtuosi utili ad aumentare la quantità di pratiche istruite e liquidate”.

I rappresentanti degli Ordini e di Collegi professionali, riuniti nell’Associazione dei professionisti tecnici della provincia dell’Aquila, sollecitano “l’individuazione, da parte degli Uffici della ricostruzione, delle criticità che, statisticamente, si presentano e che rallentano le pratiche istruttorie, che possono essere di natura amministrativa, tecnica e di definizione dei Sal. Sulla scorta delle indicazioni che scaturiranno dall’Usrc, dai professionisti stessi e dai Costruttori”, sottolineano De Amicis, Compagnone, Sansone e Papale, “verranno analizzati e confrontati i dati raccolti, in un tavolo comune condiviso, per individuare le azioni da mettere in atto, nei confronti delle strutture amministrative, professionali e imprenditoriali, ognuno per il ruolo e la competenza ad esso attribuito dalle leggi e dai comparti associativi, per velocizzare il passo della ricostruzione”.

Gli Ordini e Collegi professionali hanno assunto l’impegno ad intervenire massivamente, “richiamando ed attingendo all’etica e alla deontologia professionale, nel rispetto dei rapporti con i committenti, le istituzioni pubbliche e con i professionisti. Trasmetteranno ai propri iscritti gli intenti raggiunti nel tavolo di coordinamento, anche per rilevare le maggiori criticità che vengono riscontrate nel corso delle rispettive esperienze nell’ambito della ricostruzione, così da poter modulare ogni possibile correttivo utile al raggiungimento di uno scopo comune: accelerare il processo di ricostruzione e velocizzare l’approvazione definitiva delle pratiche”.

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