Tutto è cominciato da una serie di accertamenti, partiti dagli agenti del Commissariato di P.S. di Avezzano, che avevano notato una sproporzione tra il tenore di vita di alcuni appartenenti ad una famiglia della zona e l’apparente mancanza di un’occupazione stabile.
Con la Guardia di finanza della cittadina abruzzese, i poliziotti hanno condotto un’attività di indagine accertando che i singoli appartenenti alla famiglia dichiaravano redditi inferiori alla soglia di sopravvivenza.
I precedenti penali di alcuni componenti della famiglia hanno fatto sospettare che le ville con piscina, solarium, videosorveglianza e terreni intorno fossero il frutto delle attività illecite. Anche la disponibilità di alcuni rapporti finanziari con banche di Frosinone, Milano, Siena e Bologna hanno contribuito a chiarire la reale situazione economica della famiglia.
Questa mattina al termine delle indagini, poliziotti e finanzieri hanno dato esecuzione al sequestro, ordinato dal tribunale di L’Aquila, di cinque immobili e diversi conti correnti tutti riconducibili alla famiglia. Appartamenti e ville hanno un valore stimato di almeno un milione e 200 mila euro.
Diversi gli uffici e i reparti impegnati nell’attività conclusiva coordinata dalla Divisione anticrimine della questura: il Commissariato di p.s. di Avezzano, la Compagnia della Guardia di finanza di Avezzano, il Compartimento polizia stradale di L’Aquila, il Nucleo prevenzione crimine di Pescara, il Reparto mobile di Roma e le unità cinofile della Guardia di finanza.
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