L’AQUILA – Doppio appuntamento sabato 23 ottobre a L’Aquila per un unico tema importante e qualificante che è quello della presenza dello psicologo a scuola, che al di là dei casi specifici, dovrebbe avere un ruolo determinante affiancando i docenti nella prevenzione e nella promozione del benessere.
Presso la Scuola Primaria Gianni Rodari,Via Salaria Antica a l’Aquila ,alle ore 16.00, si svolgerà una tavola rotonda sul tema “ Il sostegno psicologico nelle scuole , criticità e benefici”. Saranno presenti il Dott. Bianchi di Castelbianco, la Dott.ssa Di Renzo, e diversi dirigenti delle scuole del l’Aquila.
Seguirà la presentazione del libro “Le 398 meravigliose maestre de L’Aquila”. Progetto sperimentale per contrastare gli effetti del trauma tramite la scuola. Il libro presenta l’intervento condotto e realizzato, a seguito del terremoto, nell’anno scolastico 2009/10, dall’equipe dell’Istituto di Ortofonologia di Roma, con la collaborazione delle scuole aquilane. Saranno presenti gli autori del libro, dirigenti scolastici e insegnanti.
È stata una sfida vitale: rispondere al trauma del terremoto in maniera fisiologica, bloccarlo prima che si radichi. La metodologia di lavoro, un vero e proprio approccio specialistico, ha dato in poco tempo i risultati clamorosi e potrà essere adottata anche in altri contesti analoghi.
Per i bambini aquilani che sono tornati a scuola, superare il trauma è stato reso possibile tramite un massiccio supporto dato alle insegnanti dagli psicoterapeuti dell’infanzia coordinati dai curatori di questo volume. Traumi complessi e lutti multipli: la “morte” del fratello o del compagno di banco, la “morte” del genitore, la “morte” della casa, la “morte” del campetto di calcio, la “morte” del cane: così come era prima, l’insegnamento non esisteva più.
Le risposte che le insegnanti sono stati capaci di dare a un compito enorme sono state eccezionali. Supportando loro e operando con la loro collaborazione, è stato possibile aiutare i bambini a recuperare la voglia di vivere, la fiducia, condividere le emozioni e le esperienze; aiutare a riguadagnare il senso di controllo sulla situazione e favorire un recupero attivo.
“Quando i bambini più disagiati presenti al laboratorio della Villa Comunale hanno iniziato a prendere a calci il cartone che sarebbe servito per la costruzione della casa, non stavano opponendosi a una richiesta ma stavano semplicemente esprimendo la loro incapacità a vivere quella esperienza”.