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L’Aquila, vertenza call center impegnato nella commessa wind3: i commenti

da Redazione

Gaetano QuagliarielloABRUZZO – Registriamo gli interventi di Quagliariello,Pezzopane e Bignotti sulla problematica che investe i 157 lavoratori del call center aquilano impegnato nella commessa wind3.

“Raccogliendo il grido di allarme del territorio, presenterò immediatamente un’interrogazione parlamentare al ministro dello Sviluppo Economico per sollecitare l’assunzione di iniziative urgenti rispetto alla vertenza che interessa all’Aquila il call center coinvolto nella commessa Wind3”. Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello, eletto per il centrodestra nel collegio L’Aquila-Teramo.

“Le ultime notizie – afferma Quagliariello – non appaiono infatti per nulla rassicuranti rispetto alle condizioni dei 157 lavoratori del call center, sulle spalle dei quali a quanto pare si intenderebbe scaricare il peso economico e contrattuale di dissidi tra le imprese interessate nella vicenda. Si tratta di una situazione non sostenibile, per di più in un momento di crisi generale e in particolare in un territorio che ogni giorno lotta per risollevarsi dalle conseguenze del terremoto. E’ urgente – conclude – un intervento del governo che scongiuri con efficacia l’esito nefasto che ad oggi si prefigura”.

 Pezzopane, vergognoso 157 lavoratori ostaggio di lite tra aziende

stefania pezzopane “Non si possono tenere 157 lavoratrici e lavoratori ostaggio delle liti di due aziende. Non è accettabile che per colpa di queste liti si mettano a rischio 157 posti di lavoro in un territorio, quello dell’Aquila, che di posti di lavoro ne ha già persi migliaia per colpa del terremoto. L’atteggiamento di C2C e CCSUD è irresponsabile, oserei dire vergognoso. In un momento in cui l’Italia sta attraversando una fase difficile a causa del coronavirus, con il rischio per molte attività di dover chiudere, immaginare di mettere a repentaglio il lavoro di 157 famiglie per delle beghe tra aziende è intollerabile. Inoltre, grazie allo sforzo del legislatore compiuto proprio per bloccare la giungla dei contratti nei call center, ci sarebbe la clausola sociale per tutelare i lavoratori, ma queste liti rischiano di vanificare tutto. Chiedo che il governo intervenga per cercare di risolvere questa situazione assurda che si è venuta a creare, e alla Regione di smettere di dormire”.
Lo dichiara in una nota la deputata abruzzese del Pd, Stefania Pezzopane.

Pieno sostegno morale alle famiglie coinvolte e pieno sostegno politico alla proposta del vicepresidente del Consiglio Regionale Roberto Santangelo con la quale richiede l’intervento del ministero per quanto attiene la risoluzione del delicato problema che investe ben 157 lavoratori del call center aquilano impegnato nella commessa wind3.” A dichiararlo l’assessore alle politiche sociali del comune dell’Aquila Francesco Cristiano Bignotti che in una nota aggiunge: 
“ritengo che lo Stato abbia il dovere di interessarsi dal punto di vista occupazionale ed economico, anche con normative speciali, della città dell’Aquila e di tutta l’intera provincia trattandosi di un territorio in cui gli effetti del sisma del 2009 si fanno ancora sentire in modo marcato sull’economia, nel quale tardano ad arrivare investimenti privati e nel quale si registra uno dei più alti valori dell’indice di vecchiaia ed un alto tasso di spopolamento. Quanto sta accadendo a questi lavoratori – aggiunge l’assessore – è solo la punta di un iceberg che coinvolge intere famiglie che si trovano quotidianamente a dover affrontare ristrettezze economiche di ogni genere e di questo ne è prova l’elevato numero di nuclei familiari che anche quest’anno hanno presentato domanda per ottenere il bonus economico straordinario quale elemento di sostegno al reddito: circa 350 domande.
Auspico – conclude l’assessore – che si trovi presto una soluzione per queste 157 famiglie e che finalmente le aziende che intendono investire sul nostro territorio mantengano una visione d’insieme e di lungo periodo per il benessere dei lavoratori e dell’azienda stessa, ancor di più in seguito all’emergenza covid-19 che molto probabilmente lascerà ampi strascichi economici.”

 

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