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L’Aquila,arresti ricostruzione:i commenti

da Redazione

Pezzopane:”potenziare i controlli.Norme più severe nel nuovo testo di legge”

Leone:” “nesso inscindibile tra sviluppo economico e malaffare. La Politica rifletta  sulla gestione commissariale”

L’AQUILA – Dopo una complessa e lunga indagine sulle procedure relative alla ricostruzione e al consolidamento di alcuni beni ecclesiastici e di altri beni culturali  nel centro storico di L’Aquila,ieri sono scattati gli arresti per cinque persone per reati di corruzione, falso, turbativa d’asta, millantato credito ed emissione e utilizzo di fatture inesistenti.

La senatrice Stefania Pezzopane ha così commentato la nuova ondata di arresti:

“Dovremo potenziare i controlli per impedire che si ripetano ancora episodi di malaffare sulla ricostruzione dell’Aquila. Nel testo legislativo per la ricostruzione, che sto predisponendo, ci saranno norme più stringenti per assicurare controlli severi.Non esiste un sistema L’Aquila, come hanno ribadito gli inquirenti. Ci sono tuttavia forti interessi che cercano di speculare e di trarre illeciti vantaggi dove circola denaro.Mi auguro che le indagini, ancora in corso, facciano luce su tutti gli aspetti di questa delicata vicenda.È chiaro che bisogna spezzare le catene del malaffare e prevedere norme più rigide per prevenire fenomeni di corruzione, ma nel contempo bisogna rafforzare il sistema normativo per impedire che vadano in porto azioni di lobby per bypassare le regole della ricostruzione.Un ringraziamento particolare va agli inquirenti e alle forze dell’ordine, che hanno condotto un ottimo lavoro di squadra, indispensabile per l’esito finale delle indagini”.

L’assessore alla cultura del Comune dell’Aquila, Elisabetta Leone ha invece dichiarato:

Neanche i beni culturali, patrimonio della nostra identità, sono esenti da una speculazione senza scrupoli. L’aspetto che colpisce e rammarica di più, nella vicenda degli arresti dell’operazione Betrayal, è proprio l’assenza di controllo sociale, l’impossibilità della comunità di vigilare sul nostro patrimonio artistico.Alla luce di quello che è emerso nel corso delle indagini, c’è anche un altro elemento su cui riflettere. Sebbene non ci sia un sistema L’Aquila, esiste tuttavia un nesso inscindibile tra il sistema di sviluppo economico e il malaffare. Legame che purtroppo è diventato strutturale nell’intero paese e investe trasversalmente diversi settori, l’edilizia, i grandi appalti, così come le commesse del settore farmaceutico sanitario. In sostanza dove circolano grandi capitali c’è il rischio di tangenti e di speculazione affaristica. Questo è un fenomeno inquietante, su cui la politica dovrebbe interrogarsi e riflettere, per rivedere se il commissariamento, come sistema di velocizzazione delle procedure burocratiche, sia il più adatto per azioni di governo trasparenti e nel rispetto della legalità”.