L’AQUILA – Oggi,28 luglio 2013, alle ore 21.30, in Piazza del Teatro,a L’Aquila si terrà lo spettacolo dal titolo “Tangamente”,la seconda co-produzione dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese con L’UOVO Teatro Stabile di Innovazione. Certamente di passione si può parlare pensando a questo spettacolo nato sulle note di Astor Piazzola, il Mozart milonguero, e sulle parole poetiche di Horacio Ferrer, con l’Argentina nel sangue, pur nato in Uruguay. Lasciamoci trasportare dalla passione, dalla contaminazione musicale che accompagna l’Orchestra Sinfonica Abruzzese verso mondi esotici e ritmi da sogno nella visione drammaturgica e registica di Maria Cristina Giambruno con la soave voce di Ana Karina Rossi, i passi di Mariano Martin Navone, la voce narrante di Fabrizio Croci e gli strumenti della band musicale di Maurizio Rolli. A dirigere l’Orchestra e questa magica serata Massimo Morganti, musicista e direttore di matrice jazz che si cimenterà insieme a tutti gli altri nella narrazione di una Buenos Aires tutta da ascoltare e da vedere.
Immaginate lo spettacolo: sulla scena immersa nelle proiezioni di opere di Mirò, gouachate da immagini di Buenos Aires, l’orchestra, un attore, una cantante attrice e un tanguero interpretano versi, musiche, canzoni e tanghi. In un travolgente succedersi di quadri in cui, talvolta intrisa di silenzi talaltra sostenuta dalle ali di un tango, si libra la magica poesia di Horacio Ferrer, un uomo perennemente innamorato della vita.
I brani proposti:
Balada para un loco (versione cantata da D. Modugno)
Balada para mi muerte
Yo soy Maria
“Credo de amor en tango” sul tema di Oblivion
La primera palabra
Los paraguas de Bs As
Pedro y pedro
Libertango
Chiquilin de Bachin
La bicicleta blanca
“Mi viejo Piazzolla”
Adios Nonino
Balada para un loco
Rinascerò Preludio para el año 3001
Note a cura di Maria Cristina Giambruno – regista stabile de L’UOVO Teatro Stabile di Innovazione
“Poeta di fertilità caleidoscopica…”, “il più sontuoso tra i poeti moderni”, “autentico artefice di una poesia gioiosa, orgogliosa della sua magia…”, “un poeta che non può essere legato solo a un mondo o ad un’atmosfera: le sue parole danzano mille ritmi diversi, vestono mille differenti vestiti, hanno in mano fiori dai mille colori”. Tanto per citare solo alcune tra le intense definizioni della poesia di Horacio Ferrer, uruguaiano di nascita, argentino di adozione, ma soprattutto cittadino del mondo. Tangamente nasce da alcune delle pagine più appassionanti scritte da Ferrer e magistralmente musicate da Astor Piazzolla – il suo “Mozart milonguero”, compagno di viaggio e di emozioni – frutto di un sodalizio interrotto, materialmente, solo dalla morte di quest’ultimo.
Sulla scena immersa nelle proiezioni di opere di Mirò, gouachate da immagini di Buenos Aires, l’orchestra, un attore, una cantante attrice e un tanguero interpretano versi, musiche, canzoni e tanghi. In un travolgente succedersi di quadri in cui, talvolta intrisa di silenzi talaltra sostenuta dalle ali di un tango, si libra la magica poesia di Horacio Ferrer, un uomo perennemente innamorato della vita che “crede sia tango qualsiasi accenno di ninnananna nel giorno del giudizio” e che, dopo aver scritto versi indimenticabili come
“Morirò a Buenos Aires, sarà verso il mattino,
riporrò con calma le cose quotidiane…”
scrive in “Preludio para el año 3001”
“Rinascerò in Buenos Aires in un’altra mattina di giugno
con questa voglia tremenda di amare e di vivere”.