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L’Aquila,Pagano:”Anche la Puglia faccia la sua parte”

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Il Presidente del Consiglio regionale è intervenuto sul problema delle attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi nell’Adriatico replicando al Governatore della Regione Puglia Vendola,ma la D’Orsogna critica Pagano

L’AQUILA – Il Presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano è intervenuto ieri  sul problema  delle attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi nell’Adriatico  replicando alla polemica del Governatore della Regione Puglia Vendola, che aveva accusato la Regione Abruzzo di inerzia verso tale tema.

Ha detto Pagano:

il  Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, anziché alzare il livello di demagogia politica, si unisca all’Abruzzo e con atti legislativi dica no alle attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi nell’Adriatico.
Il Consiglio regionale abruzzese ha dimostrato invece profonda sensibilità e maturità verso questo delicato argomento, approvando, circa un anno fa, una proposta di legge alle Camere, presentata dal gruppo consiliare di Italia dei Valori, con la quale si è chiesto al Parlamento nazionale di vietare qualsiasi iniziativa di ricerca o estrazione di idrocarburi nel mare Adriatico. In qualità di componente della Conferenza delle Assemblee regionali d’Italiaho trasmesso la proposta di legge ai Presidenti delle Regioni italiane che si affacciano sull’adriatico affinché si attivino attraverso l’adozione di interventi di analogo contenuto. Maggiore è la condivisione delle Regioni interessate al problema, infatti, più concreto sarà l’esito positivo in Parlamento. Insieme con i colleghi Presidenti delle Assemblee regionali pugliese e molisana, Introna e Picciano , abbiamo già concordato di convocare i consigli regionali in seduta comune per affrontare la problematica legata al tema degli idrocarburi.

In aperta polemica con Pagano è invece la prof.ssa Maria Rita D’Orsogna, ricercatrice del dipartimento di fisica e matematica presso la California State University at Northrdige di Los Angeles, fortemente impegnata nella difesa della salute dei cittadini e  del nostro mare. Potremmo sintetizzare il suo credo in una frase ,in un imperativo :”Petrolieri? non crediamoci” che riassume il suo impegno indefesso e testimonia la sua  strenua battaglia contro le trivellazioni in Adriatico. E’ sintomatico che  la sveglia agli abruzzesi ,la sensibilizzazione delle coscienze venga da una ambientalista ,che se pure di origini abruzzesi,vive lontano dalla nostra Regione.

Riportiamo  le parole  che la  D’Orsogna  ha scritto  nel suo blog perché servano da stimolo a noi tutti a maturare una profonda ed autentica coscienza ambientale.Recita così il comunicato:

Si e’ svegliato Nazario Pagano – col piede storto!

Il presidente del consiglio regionale d’Abruzzo Nazario Pagano – dopo dieci giorni che se ne parla sulla stampa – finalmente si pronuncia sulla questione trivelle nel mare Adriatico.

Ma invece che chiedere scusa per essere stato essenzialmente inerte di fronte al proliferare di concessioni petrolifere da 3 anni a questa parte, accusa il governatore di Puglia, Nichi Vendola, di demagogia. Pagano afferma che:

Resta il fatto che

1. Sui documenti di VIA per la d505 e’ scritto chairamente che non e’ arrivato *nessun* documento da parte della regione Abruzzo.

2. Ho scritto piu’ e piu’ volte a Gianni Chiodi e a Daniela Stati e a tutti i politici d’Abruzzo, personalmente e tramite comunicati stampa, implorandoli di darsi da fare, solo per essere ogni volta ignorata, o addirittura schernita. A Cupello, durante l’estate del 2009, Gianni Chiodi affermava che noi attivisti “millantavamo” una situazione falsa e che il mare non sarebbe stato trivellato. Purtroppo non c’era niente di falso.

3. L’azione di monitoraggio, di informazione, di denuncia, di opposizione, di sensibilizzazione, e’ merito dei cittadini, e non certo dei politici d’Abruzzo, pagati apposta per fare i nostri interessi.

4. Resta ancora aperto il mistero Ombrina Mare. In una interrogazione parlamentare presentata da Walter Caporale, Chiodi affermava di avere mandato testi di contrarieta’ al Ministero. Quando ho chiamato il Ministero, il direttore responsabile per l’attivita’ estrattiva mi confermo’ che dall’Abruzzo non era arrivato niente. I conti non tornano.

5. La proposta a cui si riferisce Pagano risale ad un anno fa, e non era nemmeno farina del suo sacco. E nel frattempo? Cosa ha fatto di concreto? Senza Vendola che lo metteva in corner, senza me che denunciavo il tutto, senza Introna che faceva proposte, Pagano se ne sarebbe anche solo accorto della d505? Per una volta sa guidare, invece che andare al traino e puntare il dito agli altri? Sa fare qualcosa che non sia il passacarte? Puo’ impegnarsi a fare meglio?

Interessante che l’allarme sulla d505 e’ partito dall’Abruzzo, nel piu’ totale silenzio delle autorita’ abruzzesi. Solo quando sono arrivate la giuste e dure parole di Vendola, dalla Puglia Pagano si e’ svegliato.

Alla luce di tutto cio’, la sottoscritta – che non fa parte di nessun partito politico – non crede affatto che la regione Abruzzo abbia mostrato sensibilita’ o maturita’. Tutto il contrario.

Prima di accusare Vendola di demagogia, Pagano farebbe bene a farsi l’esame di coscienza
e spiegarci cosa fara’ per le altre concessioni dei mari d’Abruzzo, ammesso che ne sappia l’esistenza.

Per la cronaca: non sono comunista, ma un cittadino libero che vede e respira la democrazia
americana, imperfetta certo, ma di gran lunga piu’ trasparente e sincera di quella abruzzese.

Pubblicato da
Donatella Di Biase

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