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L’Aquila, Smart City: un nuovo modello di città intelligente

da Redazione

L’AQUILA – Si è tenuto mercoledì  pomeriggio il secondo incontro, convocato dall’assessore alla Smart City Alfredo Moroni, alla presenza degli assessori e dirigenti del Comune dell’Aquila, per indirizzare l’attività del Comune dell’Aquila sull’idea di “lavorare smart”. Il progetto Smart City fa parte del Piano strategico per le Tecnologie Energetiche (Set), nel cui ambito l’Unione europea prevede la creazione di una rete di trenta smart cities da selezionare entro il 2020. Una sorta di modello prototipale dell’efficienza energetica da avviare a un percorso di sviluppo economico e urbano dai bassi costi e dal ridotto impatto ambientale.

Ogni settore del Comune dell’Aquila, – ha dichiarato l’assessore Alfredo Moroni – a partire dai suoi vertici politici fino ad arrivare alla dirigenza, deve cercare di lavorare in maniera coerente con questo nuovo modello di Città. Le grandi opportunità date dai fondi comunitari e dai bandi nazionali sulle smart city rendono infatti sempre più necessario, per non essere sprecate, un momento di riflessione e di incontro tra i protagonisti per utilizzare al meglio questa grande occasione di innovazione, costruendo politiche sostenibili, lungimiranti ed effettivamente utili a rispondere ai crescenti bisogni che, in questo momento di crisi, esprimono le città. Ogni organo amministrativo deve permeare il proprio lavoro su questa tendenza. 

‘Smart city’ non rappresenta un’idea specifica, ma più in generale, un’idea di città vera e propria. Ogni dirigente dovrà promuovere idee che dovranno andare a creare sinergie con gli altri settori. Si deve necessariamente creare un linguaggio comune. Lo sforzo che dobbiamo fare è che tra gli obiettivi annuali di ognuno di noi ci sia una connessione con questa filosofia ‘Smart’. Le nostre idee possono diventare pezzi di una strategia unica e, affinchè ciò possa avvenire, è senz’altro necessario disporre di un ottima comunicazione interna, ma soprattutto è necessario calarsi all’interno di una unicità di intenti e creare una condivisione politica e amministrativa”.

“Bisogna elaborare in forma collaborativa, una definizione condivisa di Smart City, – ha concluso Moroni – ossia mettere in luce i passaggi fondamentali per un approccio strategico ed individuare le politiche settoriali chiarendo il ruolo della tecnologia nei suoi tre livelli: quello della piattaforma di rete, quello degli applicativi verticali (scuola, sanità, welfare, ambiente, energia, mobilità, ecc.), e quello delle periferiche. Riattiveremo il tavolo di discussione entro la fine del mese sia per dare respiro a quello che dobbiamo realizzare, sia per rispondere ai bandi che hanno scadenza a novembre”.

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