L’arte di Fedor Kuz´Mic Suskov a Pescara

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La mostra itinerante “Arte e Stato” di Vittorio Sgarbi giunge al Museo “Casa Natale di Gabriele d’Annunzio

PESCARA – Sarà allestita  dal 16 Giugno al 10 Luglio 2011,  presso il Museo “Casa Natale di Gabriele d’Annunzio”, in  Corso Manthonè 116 a Pescara, la mostra itinerante Arte e Stato, a cura del Professor Vittorio Sgarbi e organizzata da Salvo Nugnes di Promoter Art. Giunta alla sua quinta tappa , la rassegna è stata inaugurata a febbraio a Firenze dal Viceministro Onorevole Francesco Giro ed è patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali . L’evento avviene in contemporanea con le Celebrazioni dell´Arte e della Cultura Russa in Italia del 2011 e porterà nel capoluogo adriatico le  tele dell’Artista Russo Fedor Kuz´Mic Suskov (1923 – 2006) .

La natura e il divino sono i temi portanti della pittura di Suskov. Tra le sessanta tele ad olio scelte dal Professor Sgarbi troviamo alcune opere a soggetto sacro e numerosi paesaggi, le cui tonalità cromatiche compongono sempre una sorta di inno religioso consacrato alla terra e all’intero creato. Nelle sue tavole, dall’impatto quasi tridimensionale, i corsi d’acqua, i boschi e le montagne del Caucaso sono intrisi e attraversati da un’energia universale, cosmica.

L’essenza delle opere di Suskov non può essere circoscritta all’interno di una precisa corrente artistica. Il suo stile pittorico appare libero, guidato solo dall’amore intenso per la natura e dalla profonda fede cristiana, vissuta intimamente e celatamente per tutta la durata del regime comunista. In questo risiede principalmentela ricchezza dei quadri esposti e dell’intera produzione artistica del Maestro Russo. Egli seppe officiare il potere con le opere architettoniche e scultoree che gli vennero commissionate dallo Stato, ma, nel contempo, ebbe la capacità e la forza di coltivare il proprio sentimento religioso per l’Arte, attraverso l’esercizio della pittura.
Fedor Kuz´Mic Suskov reinterpreta in modo personale e originale la tradizione bizantina e omaggia, in oltre cinquant’anni di attività, l’arte russa, filtrandola attraverso il proprio sofferto vissuto personale .

Scrive il prof. Sgarbi:

le sue pennellate celebrano un rituale in cui la parola dei libri sacri si fa visione. E lavisione si converte in transvisione.

Le sue tele sono ricche di significati velati e subliminali, che si manifestano solo da uno sguardo temerario, capace di spingersi oltre la superficialità delle apparenze, per cogliere il bagliore di un messaggio soprannaturale. La luminosità è, infatti, l´elemento fondante delle opere di Suskov.

Afferma Sgarbi:

una luce che fonde il segno con il colore, attuando un´unione metafisica superiore, divina.

Pubblicato da
Donatella Di Biase

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