PESCARA – L’assessora al Patrimonio culturale Paola Marchegiani replica alle dichiarazioni del consigliere Rapposelli su Museo Cascella: “Il consigliere Fabrizio Rapposelli accusa me e il sindaco di sperperare denaro per illuminare l’esterno del museo civico Cascella mentre al suo interno una decina di opere sarebbero abbandonate in uno scantinato. Il consigliere non sa di cosa parla. Le opere sono depositate in locali ovviamente chiusi, ma accessibili (al piano terra e al primo) e sono in attesa di restauro.
Per quella più particolare, “Genio dei campi”, ceramica realizzata a sei mani da Andrea, da Pietro Cascella e dalla sua prima moglie Annamaria Sforza, ho verificato positivamente la disponibilità del figlio, maestro Tommaso Cascella, ad effettuare il restauro. Un’altra opera sarà affidata al FAI, il Fondo per l’Ambiente Italiano. Ci stiamo muovendo.
Quanto al progetto per l’illuminazione esterna del museo, Rapposelli lo include tra le cose ordinarie. Non è così. Oggi alcuni faretti tradizionali illuminano in modo anonimo e insufficiente l’edificio, peraltro con elevato consumo energetico. L’intento del progetto è quello di creare un sistema di illuminazione ( a basso consumo) che, in un contesto urbano che tende a marginalizzarlo, dia all’edificio la personalità che merita. In un museo, il rapporto tra il contenuto (le opere), il contenitore (l’architettura) e l’illuminazione dello stesso non può essere banale. Per questo ho coinvolto una scuola di alta formazione, l’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila, che con gratuità offrirà le competenze di docenti in scenografia, scenotecnica e illuminotecnica, nonché la creatività dei giovani studenti, per dare al museo l’evidenza e la centralità che merita.
Il rapporto con l’Accademia si sta configurando come virtuoso e fecondo, tanto che potrà proseguire nella definizione di ipotesi di allestimento museografico. Sto anche costruendo un progetto che dovrebbe coinvolgere l’Accademia, con la Scuola di restauro, e il Liceo artistico Liceo Misticoni–Bellisario di Pescara.
Ci stiamo dedicando al contenuto, al contenitore e a quanto dà valore ad entrambi. Con tutti i limiti imposti da una difficile situazione di bilancio.
E qui chiarisco quanto non avrei voluto evidenziare. I “ben 8mila euro” che spenderemmo sono attinti da un fondo creato con l’accantonamento del 20% della mia indennità di assessore. Sono una mia piccola, davvero piccola, donazione alla Città e ho chiesto di destinarli in parte all’illuminazione esterna del museo, in parte all’acquisto di materiali utili alla realizzazione di un percorso su Pietro Cascella curato dalla moglie Cordelia von den Steinen e, in altra minima parte, all’acquisto di un proiettore ad alta definizione per il museo Vittoria Colonna (a sostituzione del vecchio impianto, ormai guasto).
Quest’ultimo è già in dotazione al museo e sono sicura che anche Rapposelli apprezzerà”.