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L’assessore al Turismo Palusci su concerti e biglietti a Pescara

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PESCARA – L’assessore al Turismo Maria Grazia Palusci replicando all’articolo   di ieri  del quotidiano ‘Il Centro’ sul concerto della Pausini e sui  biglietti omaggio ai politici , ha chiarito che l’assegnazione degli stessi  agli amministratori per assistere gratuitamente ai concerti o agli spettacoli che si svolgono in città sono frutto di liberalità, ossia di una libera scelta da parte degli organizzatori. Nessuno dei componenti dell’amministrazione comunale del sindaco Albore Mascia, a partire dalla giunta e dal sindaco stesso, ha mai chiesto alle società di poter usufruire di tali privilegi, nessuno mai si è sognato di pretendere ‘centinaia’ o decine o anche un solo biglietto, né tantomeno quei biglietti sono stati la ‘contropartita per la concessione dello stadio gratis’ . Non c’è alcun do ut des, lo dimostra il fatto che in occasione dello spettacolo di Brignano non è stato dato alcun biglietto alla classe politica, ma è stato  concesso l’uso gratuito dell’antistadio per  la rilevanza dell’appuntamento.

Ha detto Palusci :

è  evidente come una tale materia sia strumentalmente utile ad alimentare il clima di anti-casta e antipolitica provocando uno scandalismo spicciolo . Ma la realtà è ben diversa da com’è stata prospettata: l’attuale amministrazione comunale non ha fatto altro che proseguire una pratica in atto da decenni, ossia concedere l’uso gratuito degli impianti sportivi per lo svolgimento di concerti in quanto è evidente che tali eventi, che ogni volta portano in città decine di migliaia di persone, rappresentano un volano per la nostra economia, creano indotto e Pescara oggi non ne può fare a meno. Non solo: dobbiamo anche considerare le tariffe tutt’altro che ‘politiche’ istituite dalla precedente amministrazione per la concessione dei nostri impianti sportivi per lo svolgimento dei concerti: partiamo dallo stadio ‘Adriatico-Cornacchia’, dove una società per svolgere un concerto dovrebbe pagare 15mila 150 euro, altro che gli 1.500 euro riportate nell’articolo, ed è una cifra evidentemente sproporzionata rispetto alle tariffe previste per gli eventi sportivi. Ai 15mila euro vanno poi aggiunti gli 8mila 837 euro per ogni eventuale replica, e 1.894 euro per l’eventuale servizio bar volante. Se l’evento non è a pagamento, ma a ingresso libero, l’affitto dello stadio scende a 6mila 132 euro, cui vanno aggiunti 631 euro per i servizi tecnologici e altri 1.894 euro al giorno per l’eventuale montaggio e smontaggio delle attrezzature; per le manifestazioni teatrali, sindacali, politiche a pagamento l’uso dello stadio costa 5mila 50 euro, cui vanno aggiunte le spese tecniche; se l’evento è a ingresso libero si paga 1.894 euro. Infine se si tratta di una manifestazione umanitaria a pagamento il costo è di 1.100 euro, 379 euro se a ingresso libero. Ovviamente tutte le tariffe sono al netto dell’Iva del 21 per cento. Il costo degli altri impianti sportivi è invece pari a 1.664 euro al giorno per gli eventi a pagamento; 626 euro per quelli a ingresso libero. Parliamo dunque di cifre ben diverse dalle 1.500 euro prospettate nell’articolo odierno, tariffe che nessuna società potrebbe realisticamente affrontare, specie a fronte dei periodi di crisi attuali, quando riempire le platee per un evento è diventata un’impresa. E Pescara lo ha già sperimentato quando nella primavera del 2009 vennero istituite le nuove tariffe, provocando l’annullamento di tutti i concerti all’epoca programmati da una nota agenzia di spettacolo locale. Ora – ha proseguito l’assessore Palusci – è evidente come la decisione di concedere l’uso gratuito dei nostri impianti nasce dalla volontà di attrarre eventi che altrimenti preferiscono cittadine vicine a Pescara dove, oltre a concedere gratuitamente gli impianti, si garantiscono spesso anche contributi. Altra cosa è l’eventuale assegnazione, da parte delle società organizzatrici, di eventuali biglietti omaggio, frutto di una liberalità, ossia di una scelta autonoma delle stesse società, e non perché qualche amministratore li abbia mai chiesti o, peggio, pretesi. Biglietti che poi, nella stragrande parte dei casi, vengono girati ad associazioni o a cittadini che, da soli, mai potrebbero permettersi di comprare un biglietto per un concerto. Mai nessuno della giunta Albore Mascia ha imposto ad alcuno di dare i biglietti gratis, mentre vale forse la pena ricordare come in passato veniva addirittura riportato sulle delibere la dicitura ‘dell’obbligo di riservare almeno 100 biglietti da consegnare all’amministrazione che ne dispone la consegna a soggetti svantaggiati, diversamente abili, etc’, frase rintracciata negli atti inerenti i concerti di Gigi D’Alessio del 2007 e di Renato Zero, Ramazzotti e Ligabue nel 2006 solo per citare qualche esempio. E forse vale la pena ricordare che anche per lo spettacolo di Brignano è stato concesso l’uso gratuito dell’antistadio, senza che l’organizzazione abbia concesso un solo biglietto omaggio ad alcuno.

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