ringrazio la Confesercenti per l’occasione che ci viene offerta quest’oggi di presentare, finalmente, il progetto in maniera corretta e trasparente: nei giorni scorsi ho anche letto sulle vetrine di alcuni negozi i cartelli riportanti la scritta ‘Ci state ammazzando con la pedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele’, e vorrei capire come visto che ancora non cominciamo, eppure mi sembra che su quella strada ci siano grossi problemi sotto il profilo commerciale. Oggi noi parliamo solo della riqualificazione di corso Vittorio Emanuele e abbiamo solo anticipato quella che potrebbe essere una futura limitazione parziale del traffico, che non è una pedonalizzazione, perché non realizzeremo opere come quelle di via Firenze, via Mazzini o via Roma. Il progetto di riqualificazione prevede la realizzazione di una strada della larghezza di 8 metri, pari a viale Bovio, con un sottofondo e una pavimentazione capaci di sopportare il traffico veicolare di autobus e vetture. Si perderanno 50 posti auto sul lato destro della strada, e ci sarà il taglio della corsia preferenziale per gli autobus sul lato monte della strada. E mi fa specie che il principale oppositore del progetto sia il Pd che, durante il proprio governo della città, aveva stilato un Piano Urbano del Traffico che prevedeva di trasformare corso Vittorio in un’autostrada, istituendo un senso unico di marcia in direzione sud-nord sulle due corsie lato mare, e riservando le due corsie lato monte al transito dei pullman a doppio senso di marcia, con, in mezzo, le isole salvapedoni che il Pd ci ha contestato sulla riviera. Un Piano traffico che non comprendeva alcuna opera di arredo urbano, ma solo la trasformazione del corso in un asse di passaggio, di scorrimento veloce, e spostando comunque il traffico veicolare in direzione nord-sud sulle aree di risulta, ma sulla strada adiacente la stazione, dunque ben lontano dal corso. Il nostro progetto poggia tutto, invece, sull’arredo urbano con l’ampliamento del marciapiede esistente, la realizzazione di una carreggiata di 8 metri, prevedendo posti auto per disabili e per il carico e scarico delle merci e pensando al passaggio della futura filovia. Non solo: prima di arredare corso Vittorio comunque andremo a realizzare il nuovo asse stradale adiacente il lato mare delle aree di risulta, alle spalle degli edifici oggi esistenti, dunque un asse contiguo al corso, a doppio senso di marcia, con una rotatoria all’incrocio con via Teramo, che poi si allaccerà a via de Gasperi sino al Ponte Nuovo, un asse che, a prescindere, andrà a ridurre il volume di traffico, e dunque di inquinamento, su corso Vittorio Emanuele. Il nostro obiettivo è quello di iniziare le opere agli inizi di settembre proprio con la messa in sicurezza della strada sulle aree di risulta. In altre parole la riqualificazione non preclude il passaggio del traffico veicolare su corso Vittorio Emanuele perché non è un’opera come quella di via Firenze.
I commercianti, dal canto loro, hanno manifestato la necessità di procedere, con decisione, alla riqualificazione anche delle aree di risulta, prevedendo l’installazione di tabelloni luminosi per segnalare il parcheggio e gli eventuali stalli disponibili, “una proposta assolutamente condivisibile – ha ripreso l’assessore Fiorilli – che facciamo nostra. E l’impegno che oggi assumo è quello di convocare, al più presto, un incontro tra i commercianti e l’impresa che si è aggiudicata l’appalto per fissare insieme il cronoprogramma esatto dei lavori, fermo restando che il cantiere non dovrà interferire con il periodo dello shopping natalizio né dei saldi. A tal proposito anticipo che su corso Vittorio le opere si svolgeranno a ridosso del marciapiede, lato strada, dunque la zona di transito pedonale resterà sempre accessibile e soprattutto anche durante le opere non interromperemo mai il transito veicolare proprio per non creare disagi agli operatori commerciali, che purtroppo sino a oggi sono stati fuorviati dalle strumentalizzazioni e che solo oggi hanno avuto finalmente la possibilità di conoscere la verità sull’iniziativa.
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