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Pescara, guardiania in Comune: Di Pietro replica a Foschi

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PESCARA – Botta e risposta tra Armando Foschi   e l’assessore Di Pietro sul tema del  ripristino dei controlli degli utenti che entrano in Comune a Pescara  con l’obbligo di lasciare i propri documenti agli addetti alla portineria prima di poter accedere agli uffici. Questa misura di sicurezza per l’assessore non costituisce  una barriera come i tornelli installati dalla precedente Amministrazione di centrodestra, ma in realtà gli addetti alla Reception accolgono, identificano, forniscono informazioni, indirizzano gli utenti  e impediscono loro  l’accesso a luoghi non autorizzati.

Recita la nota di Di Pietro:

“Come annunciato con nota stampa del il 21 gennaio scorso, risale al 4 dicembre la stipula del contratto relativo al servizio di Reception/Portineria presso i tre ingressi principali del Comune. Si tratta di un vero e proprio servizio di Reception che ha consentito alla ditta aggiudicataria di riassorbire completamente i lavoratori che avevano già operato i quali hanno la funzione di accogliere, identificare, fornire informazioni e indirizzare gli utenti nei vari uffici di competenza, stazionando in prossimità dei varchi di ingresso ai locali comunali, al fine di evitare l’accesso dell’utenza a luoghi non autorizzati e di effettuare in maniera più efficace l’attività di accoglienza.

Chiudere l’accesso ai cittadini a palazzi e uffici pubblici è una cosa completamente diversa, come sa bene l’ex consigliere Armando Foschi, fra i propugnatori dei fatidici tornelli che sono serviti solo a trasformare il Palazzo della Città in un luogo chiuso, dove si è per anni relegato chi ci ha preceduto alla guida della città.

Quei tornelli, eliminati dal sindaco Marco Alessandrini appena eletto, esistono solo nella mente di Foschi, perché a Palazzo di Città sono rimasti in disuso ancora oggi e lo rimarranno in futuro. Non ci sono affatto barriere o deterrenti all’ingresso della città in Comune, anzi, i cittadini possono entrare ed entrano come sempre sia negli uffici, che nelle stanze occupate da amministratori, consiglieri e dipendenti, vengono ricevuti dal sindaco e dagli assessori come sempre.

L’identificazione, non è e non sarà una barriera. Sapere chi entra è cosa ben diversa da quel “concedere l’accesso” stigmatizzato dall’ex consigliere e che non si verifica nella realtà: perché sapendo chi entra può essere garantita la permanenza in sicurezza negli uffici sia ai cittadini che ai dipendenti, al fine di evitare qualunque tipo di incidenti e intervenire tempestivamente, com’è accaduto, qualora dovessero verificarsi criticità di ogni genere, da malori improvvisi, a furti negli uffici comunali.

Noi non chiudiamo le porte ai cittadini, com’è stato fatto con i tornelli di foschiana memoria, ma gliele apriamo perché frequentino la casa comunale con tutti i riguardi”.

 

 

 

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