Il Comune di Teramo invitato dopo l’esperienza degli Stati Generali della Cultura
TERAMO – L’Assessore con delega all’Urbanistica, Valeria Misticoni, è intervenuta martedì a Parma al WOPA Temporary, una ex fabbrica oggi spazio riaperto dall’Ordine degli Architetti ed utilizzato come contenitore per vari eventi, durante il seminario dal titolo “FUTURO PERIFERIE – La cultura rigenera” che è stato organizzato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie Urbane del MIBACT (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) per affrontare il tema delle esperienze legate alla nuova gestione degli spazi urbani, della loro valorizzazione e del loro rilancio in chiave culturale.
L’Amministrazione di Teramo è stata invitata dal MIBACT per parlare di alcuni progetti selezionati a livello nazionale, tra cui gli “Stati Generali della Cultura”, ideato e realizzato dall’Ex Assessore alla Cultura, Marco Chiarini, che ha coinvolto associazioni, ordini professionali, imprenditori, artisti e tutti i soggetti interessati per confrontarsi su tematiche fondamentali per lo sviluppo del territorio quali la progettazione partecipata e condivisa e lo sviluppo, in partnership, di progetti culturali ed idee per il futuro della Città.
“Come ho illustrato durante il seminario, si è trattato di un’importante occasione di confronto per ripensare il ruolo della cultura in relazione ai mutamenti in corso, alla possibilità di creare sinergie e relazioni con i sistemi economici del territorio, con i quali concorrere insieme allo sviluppo locale” dichiara l’Assessore Misticoni. “Gli Stati Generali sono stati infatti rappresentati da una ‘campagna virale’” con incursioni urbane, iniziata una settimana prima rispetto alla data di apertura dei lavori, un’attività di sensibilizzazione che ci ha permesso di rimettere al centro del dibattito alcuni elementi urbani, monumenti e emergenze architettoniche, artistiche e culturali di Teramo che, per l’occasione, abbiamo ‘segnalato’ con un nastro verde. Questo intervento, che ha destato grande curiosità e dibattito, è stato realizzato proprio nell’ottica di indicare il collegamento tra la cultura e la Città architettonicamente intesa”.
“La formula scelta per gli Stati Generali della Cultura a Teramo – sottolinea l’Assessore – che ha messo insieme il dibattito sul futuro culturale della Città e il confronto sulla pianificazione urbanistica e la rigenerazione, dedicando a questi ultimi temi una sessione nell’ambito della quale si è svolta una apposita tavola rotonda e sono stati esposti – in collaborazione con l’Ordine degli Architetti e l’Università di Camerino – i lavori d’esame e le tesi di laurea che riguardano progetti su Teramo, calza pienamente con il concetto di rigenerazione culturale.
Ho sottolineato, altresì, che la scelta dello spazio in cui si sono svolti gli Stati Generali, cioè l’Ipogeo, rappresenta un esempio concreto di integrazione fra architettura contemporanea, recupero di ritrovamenti come il muro dell’antica cittadella, e cultura, ospitando nella sala attigua all’auditorium il museo dedicato a Crocetti e Pagliaccetti. Inoltre, la sala ipogea ha consentito la rigenerazione dei sottopassaggi prima luogo di degrado e che oggi, invece, si aprono alle vetrate assolutamente contemporanee dall’Ipogeo”.
Nell’incontro di martedì, si è parlato anche del nuovo ruolo che si intende dare alle periferie e ci si è interrogati su cosa si intenda per “periferia”, se questa debba essere declinata in termini economici, in termini sociali, in termini culturali o di qualità della vita.
“Il bello genera bello – conclude l’Assessore – e sono fermamente convinta che un’istallazione d’arte, una riqualificazione funzionale di un edificio dismesso e il giusto ripensamento di un vuoto urbano, fungano da deterrente nei confronti dell’abbrutimento, della criminalità e dei comportamenti inurbani molto di più di quanto non faccia la repressione. Anche per questo, facendo leva sull’esperienza della condivisione di idee avviata con gli Stati Generali della Cultura,, stiamo predisponendo la creazione di un Urban Center che dovrà essere il luogo deputato a ripensare la Città, intercettando le poliedriche esigenze della società e creando una progettazione che possa essere, allo stesso tempo, tanto flessibile da rispondere alle variegate necessità e tanto scientifica da rispondere ai canoni di armonia ed efficienza”.
Il seminario svoltosi a Parma fa parte di un ciclo di tre incontri (uno per il Sud che si è svolto a Catania, uno per il Centro che si è tenuto appunto a Parma e uno per il Nord che di svolgerà a Novara) in preparazione al più ampio convegno che di svolgerà a Roma l’8 e 9 giugno prossimi.