TERAMO – Consentire alle imprese che stanno lavorando per la ricostruzione di incassare subito i compensi senza attendere i tempi propri della rendicontazione e dei pagamenti da parte degli enti preposti alla gestione dell’emergenza: il Commissario straordinario sisma (per i lavori dentro l’area del cratere sisma) e quello regionale (per i lavori fuori l’area del cratere ma riconducibili a sisma e calamità naturali).
L’intesa di massima è stata proposta la scorsa settimana dalla Provincia ad una serie di istituti bancari: per il momento hanno risposto all’appello la Banca Popolare dell’Emilia Romagna; la Banca Popolare di Ancona, la Carilo; la Banca Picena Truentina; la Banca Popolare di Bari. All’incontro era presente anche l’Abi.
La riflessione è stata avviata dal consigliere delegato alla viabilità, Mauro Scarpantonio, e poi sviluppata in sinergia con la Presidenza e con gli uffici.
Attualmente i lavori della ricostruzione vengono affidati con il meccanismo della “somma urgenza”: l’ente non ha le somme in bilancio ma le “rendiconta” alle strutture Commissariali che, dopo le opportune verifiche, le liquida; è solo a questo punto che la Provincia può emettere i mandati di pagamento.
Un percorso amministrativo/contabile ineludibile al quale l’impresa deve adeguarsi.
“Quello dell’accesso al credito è un nodo più volte affrontato, e in diverse sedi. Non è affatto semplice da superare considerata la scarsa liquidità delle imprese spesso dovuta proprio ai tempi lunghi di pagamento della Pubblica amministrazione e, quindi, i rischi di insoluto per le banche – dichiara il presidente Renzo Di Sabatino – agli istituti di credito abbiamo chiesto un’assunzione di responsabilità in funzione del ruolo sociale che devono svolgere a favore del territorio e la risposta è stata senz’altro buona.
Il meccanismo messo a punto è tale che i rischi sono praticamente inesistenti e anche per questo abbiamo chiesto alle banche di anticipare il cento per cento degli importi degli importi delle fatture”.
Agli istituti di credito si chiede di aprire apposite linee di fido nella forma tecnica di “anticipazioni fatture”, la garanzia è rappresentata dal conferimento, da parte della Provincia di “mandato irrevocabile all’incasso di crediti certi, liquidi ed esigibili vantati nei confronti della Provincia”.
Naturalmente tassi, spese e condizioni saranno oggetto di trattativa fra impresa e Istituto mentre la Provincia fornirà tutti i giustificativi del credito e la documentazione che attesa “l’assenza di pignoramenti, sequestri o vincoli a qualsiasi titolo gravanti sulla somma”.
“Un meccanismo blindato che rende certo l’incasso da parte della banca; una certezza che con le normali procedure di anticipazione fattura non è garantita – spiega il consigliere Mauro Scarpantonio – in questo momento ci sono almeno sessanta imprese che beneficerebbero dell’accordo: tutte quelle che stanno lavorando per la ricostruzione delle strade danneggiate da sisma e maltempo.
Un elenco destinato ad allungarsi e che, una volta testato, potrebbe essere adottato per altre tipologie di lavori e anche da altri enti”.