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Lavori per recupero sismico chiesa Santa Maria in Piano a Loreto Aprutino

da Redazione

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Al via il 28 giugno 2023 i lavori di Verifica del rischio sismico, riduzione della vulnerabilità, restauro della Chiesa di Santa Maria in Piano a Loreto Aprutino (PE)

LORETO APRUTINO – “Partono i lavori per la riqualificazione e il restauro della chiesa di Santa Maria in Piano a Loreto Aprutino per un importo complessivo pari a 728mila 129 euro. Oggi la consegna del cantiere che dovrà concludersi entro un anno al massimo, un intervento solido e funzionale, capace di unire il recupero del bello e del sacro alla utilità, restituendo alla comunità un luogo di preghiera straordinario, una vera opera d’arte che l’Abruzzo ha l’onore di ospitare nelle nostre aree interne”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri ufficializzando l’avvenuta consegna odierna del cantiere all’impresa che si è aggiudicata l’intervento.

“Il cantiere – ha ricordato il Presidente Sospiri -, finanziato con il decreto del Ministero della cultura, nasce dalla volontà della Sovrintendenza di intervenire per il recupero di uno degli edifici sacri più importanti dell’intero panorama abruzzese, restituendo piena agibilità alla chiesa dopo le conseguenze del sisma, migliorandone la fruizione e l’accessibilità. Infatti oggi la struttura soffre di una mancata manutenzione nel tempo e degli effetti dei fenomeni sismici, in particolare quelli che hanno interessato l’Abruzzo tra il 2016 e il 2017. All’epoca, dal rilievo del danno, sono venute fuori problematiche di natura strutturali, da ricondurre a un probabile cedimento del fondale, in particolare nella zona absidale; tali condizioni hanno causato l’interdizione della chiesa ai visitatori e ai fedeli. Il progetto ha l’obiettivo di restituire piena efficienza al monumento, attraverso il consolidamento strutturale necessario a ridurne la vulnerabilità sismica e il restauro architettonico, al fine di tutelare e valorizzare il bene migliorandone la fruizione. La chiesa di Santa Maria in Piano è conosciuta per l’opera d’arte del giudizio universale risalente al 1400 circa ed è ignoto l’autore. Il ringraziamento va alla Sovrintendenza e a tutti coloro che hanno lavorato su un progetto strategico fondamentale per il turismo religioso nelle aree interne”.

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DETTAGLI, CENNI STORICI E CONFERENZA STAMPA

L’intervento, finanziato con il Decreto MiBACT rep. n. 109 del 19/02/2018 per un importo di 1.073.200,00 euro, è volto a restituire alla collettività uno degli edifici sacri più importanti dell’intero panorama abruzzese, danneggiato dal sisma del Centro Italia del 2016-2017 che ne ha causato la chiusura ai visitatori e ai fedeli e prevede il consolidamento delle strutture per ridurne la vulnerabilità sismica e il restauro degli apparati decorativi che saranno esaltati dal progetto illuminotecnico.

I lavori, aggiudicati all’impresa C.I.R. S.r.l. di Penne per un importo di 728.129,40 euro, termineranno a giugno del prossimo anno. La Responsabilità del procedimento è in capo all’architetto Aldo Giorgio Pezzi; la progettazione definitiva e la direzione dei lavori sono state affidate all’architetto Marialuce Latini, col supporto dell’architetto Paolo Taricani, direttore operativo.

Il personale della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle province di Chieti e Pescara è stato affiancato dall’Arch. Lorenzo Leombroni, che ha curato la progettazione esecutiva e che supporterà la Direzione Lavori nei ruoli di coordinatore della sicurezza e di direttore operativo., La relazione geologica e sismica è stata effettuata dal geologo Stefano Cichella.

Cenni Storici

La chiesa, già documentata nel XII secolo tra i beni del Monastero di San Bartolomeo di Carpineto della Nora, presenta un’unica navata suddivisa da archi ogivali su semicolonne che si conclude con un’abside ottagonale, realizzata con gli interventi di trasformazione del XVI secolo, condotti per volere dell’abate Giovanni Battista Umbriani di Capua, come risulta dall’incisione ai lati dell’architrave del portale principale.

A tali opere si riferiscono anche il corpo porticato in facciata, la sopraelevazione della torre campanaria, gli interventi sul portale principale gotico (1599) e la realizzazione del portale laterale (1560).

La volta a spicchi sull’abside, dove campeggia un maestoso altare dorato, con una ricca statuaria policroma, databile alla metà del ’600, è protetta da un tiburio cilindrico con lanterna.
L’interno è impreziosito da cicli di affreschi per lo più quattrocenteschi, ad eccezione di due riquadri cinquecenteschi sul lato sinistro. Emerge, sulla controfacciata, il celebre Giudizio Universale, databile alla fine del terzo decennio del XV secolo, mancante della parte destra per l’inserimento della seicentesca cantoria. Il ciclo, realizzato con una tecnica simile all’encausto, costituisce uno degli esempi più importanti della pittura del ‘400 in Abruzzo.

“Un luogo meraviglioso, identitario“. Così ha esordito nel corso della conferenza stampa la Dirigente della Soprintendenza Cristina Collettini.

“La Soprintendenza – ha detto poi la dirigente – ha deciso di procedere a un cantiere aperto in alcuni giorni stabiliti, per ovvi motivi di sicurezza. Un luogo che si aprirà nelle fasi principali dei lavori e in condizioni di sicurezza per tutti, per condividere con la collettività le scelte fatte e spiegarle con l’obbiettivo di far conoscere sempre di più il patrimonio della nostra regione, fatto di esempi notevoli di storia dell’arte ma ancora, purtroppo, poco noto sia agli abruzzesi che al resto d’Italia. Un “cantiere aperto” per raccontare e far conoscere il patrimonio artistico anche oltre i confini regionali con la speranza di reperire degli sponsor per completare anche restauro degli affreschi”.

“Aprire i cantieri – ha aggiunto Giorgio Aldo Pezzi, responsabile del procedimento – sarà anche un modo per far conoscere le tecniche di restauro a ingegneri e architetti che così potranno conoscere i metodi utilizzati dalla Soprintendenza e aumentare le proprie conoscenze”.

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