Due gol a cavallo della mezz’ora stendono i biancoazzurri incapaci di pungere
ROMA – Siamo alle solite, o quasi. Cambia il modulo, qualche interprete ma la sostanza della partita e ancor più del punteggio finale no. Può starci una sconfitta all’Olimpico, nessuno obbligava ad un’impresa epica i ragazzi di Bergodi ,ma leggendo la dinamica del match non si può non restare preoccupati di come questa squadra seppur accorta nell’impostare una gara prettamente di “contenimento”, sia risultata ancora una volta assolutamente “sterile” nel reparto offensivo, nonostante nella ripresa qualche leggerezza è stata concessa dalla difesa laziale. Attenuanti le diverse assenze da D’Agostino a Weiss, passando per Sforzini e Quintero ,ma di certo non è questa la maniera giusta di percorrere la strada verso la salvezza. Dispiace doppiamente perchè la squadra ha offerto una gara nel complesso molto generosa e attenta in difesa, ma due “prodezze” hanno permesso alla squadra di Petkovic di “liquidare” la pratica giocando un secondo tempo con la testa già alla prossima gara a Milano contro i rossoneri.
COSI’ IN CAMPO – Petkovic torna al suo modulo classico 4-1-4-1 con l’unica novità rispetto alle previsioni : la presenza di Ciani preferito a Biava a far coppia centrale con Dias mentre sulle corsie esterne troviamo Radu e Konko. A centrocampo Ledesma vertice basso con Candreva e Lulic esterni e con Hernanes e Gonzalez centrali. In avanti ancora Floccari unica punta vista l’assenza di Klose.
La risposta di Bergodi con un inedito 5-3-2 con i centrali i rientranti Capuano e Cosic con Bocchetti mentre esterni giocano l’ex Zauri e Balzano. A centrocampo con D’Agostino in panchina perchè non ancora pienamente recuperato abbiamo Rizzo, Cascione e Bjarnason con Abbruscato-Celik in avanti.
FUCILATA DI RADU, DEDICA PER LA FUTURA FIGLIA – Nei primi minuti appare più compatto il Pescara che tiene bene il centrocampo non disdegnando qualche trama di gioco ispirata da Bjarnason centralmente e da Celik sulla sinistra. Sfortunato il difensore Konko che al primo contrasto di gioco con l’islandese si fa male e viene sostituito già al 5′ con Peririnha. Al 6′ punizione pericolosa dai 35 metri di Ledesma che per poco non sorprende Pelizzoli che stava richiamando i suoi alla copertura, ma il pallone si spegne alto sopra la traversa.
Dall’altra parte è Cascione ad avere una chance su conclusione da fuori area, ma il pallone, deviato da Radu, arriva innocuo tra le braccia di Marchetti. Bjarnason a tutto campo al 12′ è prezioso in chiusura su Lulic che di testa per poco non butta dentro un perfetto cross dal fondo di Gonzalez;pochi istanti dopo Floccari in area spalle alla porta stoppa di petto ed in rovesciata prova a mettere i brividi a Pelizzoli. Con la difesa molto serrata degli abruzzesi la squadra di casa prova a sfruttare l’arma delle conclusione dalla distanza. Così al 19′ ci prova Hernanes con palla che si spegne di poco alla sinistra di Pelizzoli che tuttavia sembrava sulla traiettoria. 10 minuti dopo deve però arrendersi al bolide di interno sinistro a giro scagliato da Radu con palla che si insacca sotto l’incrocio dei pali alla sua destra. Primo gol per il difensore rumeno che dedica il gol alla moglia incinta.
LULIC STELLARE, UNA NUOVA COMETA SI ABBATTE SUI BIANCOAZZURRI – Se da una parte il Pescara al 33′ ,dopo un bello scambio Bjarnason-Celik per Cascione che centralmente conclude sporco ,sciupa una buona occasione dal limite dell’area con pallone che si spegne alla destra del palo difeso da Marchetti, dall’altra parte sono infallibili i cecchini laziali. Dispiace dirlo ma ancora una volta la serie A premia la qualità dei giocatori in campo. Così al 35′ raddoppio di Lulic con una conclusione fulminea di destro da 25 metri con palla che dopo aver sbattuto sul palo si infila dentro la rete difesa da Pelizzoli. Una bella percussione dell’esterno di centrocampo che dalla trequarti campo si porta la palla fino al limite dell’area prima di lasciar partire la cannonata. Già nell’occasione del primo gol l’esterno biancoceleste invece si appoggiare la palla per la conclusione di Radu avrebbe potuto tirare in porta. Il gol non cambia il motivo della gara con la squadra ospite a tenersi sempre sulla difensiva e con i laziali che pur senza rendersi pericolosi riescono sempre a pressare alto così da non concedere tempo e spazio per la manovra.
RITMI PIÚ BLANDI, I BIANCOAZZURRI NON APPROFITTANO – Succede poco nella ripresa con la squadra di Petkovic che abbassa visibilmente i ritmi e concede qualcosa di più in fase di manovra al Pescara. Bisogna attendere l’ingresso al quarto d’ora di gioco di Caprari per vedere qualche segnale in attacco. Bergodi si gioca questa carta nel tentativo di non dare punti di riferimento in avanti, ma Dias e company pur senza la lucidità mostrata nei primi 45 minuti di gioco, non hanno difficoltà a fermare le avanzate del Delfino. Così dopo aver apprezzato al 19′ una fuga di Floccari sul filo del fuorigioco, ma conclusa centralmente con Pelizzoli che respinge di pugni, il Pescara ha due occasioni con il neo entrato Caraglio: al 26′ in occasione di un angolo dalla sinistra sul primo palo l’attaccante argentino di testa non inquadra la porta quindi al 33′ quando su errore in controllo palla di Dias che si lascia passare la stessa sotto le gambe, si fa rimontare dal difensore laziale proprio all’ingresso dell’area di rigore. Ultima occasione gol è per la Lazio al 39′ con una conclusione debole di Onazi da fuori area ma non mette paura a Pelizzoli che blocca a terra. A dirla tutta qualcosa di buon si è visto a Roma, ora sarà fondamentale ripartire con questo spirito recuperando tutti gli uomini, Sculli compreso. L’ex laziale è sceso in campo nei minuti conclusivi del match e si spera possa recuperare presto la condizione atletica per vederlo in campo dal primo minuto di gioco.
TABELLINO:
LAZIO (4-1-4-1): Marchetti, Konko (dal 6′ pt Peririnha), Ciani, Dias, Radu; Ledesma; Candreva (dal 36′ st Ederson), Gonzalez (dal 20′ st Onazi), Hernanes, Lulic; Floccari. A disposizione: Bizzarri, Strakosha, Biava, Pereirinha, Saha, Kozak. Allenatore Vladimir Petkovic.
PESCARA (5-3-2): Pelizzoli; Zauri, Capuano M., Cosic, Bocchetti, Balzano; Rizzo, Cascione (dal 42′ st Sculli), Bjarnason; Celik (dal 26′ st Caraglio), Abbruscato (dal 15′ st Caprari). A disposizione: Perin, Modesto, Vukusic, D’Agostino. Allenatore Cristiano Bergodi.
Arbitro: Andrea Romeo
Reti: 29′ pt Radu, 35′ pt Lulic
Ammoniti: nessuno
Recupero: 2′ minuti nel primo tempo, 3 minuti nella ripresa.
[Foto di Massimo Mucciante per gentile concessione]