L’incontro è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione degli Abruzzesi a Roma, che con il suo operato contribuisce a concretizzare quanto viene promulgato a livello istituzionale. ‘Va investito sulla promozione fatta dai nostri corregionali, poiché diventano veri e propri terminali turistici di formazione – ha detto l’Assessore ai Parchi Donato Di Matteo, che ha presenziato all’incontro unitamente al Presidente dell’Associazione Giuseppe Santeusanio, al Vicepresidente di Federparchi Salvatore Sanna e al Consigliere della Regione Abruzzo, Luciano Monticelli.
Sanna ha parlato delle varie iniziative che rientrano nell’antico progetto APE e che oggi sta tornando in vita con la programmazione della spendita dei fondi europei 2014-2020. Gli eventi programmati sono: un Forum sul Sistema delle Aree protette Appennino, che si svolgerà nelle quattro province abruzzesi in occasione degli incontri organizzati dall’ANCE con tema l’Expo; un Press Tour per giornalisti e tour operator nazionali ed internazionali nei luoghi a maggiore valenza turistica; convegni, laboratori e degustazioni a Milano Expo 2015 e un Forum a Torino, unitamente all’Associazione degli abruzzesi in Piemonte, sul tema dei Parchi abruzzesi. Nel corso della presentazione sono emersi interessanti spunti di riflessione e di dibattito tra l’istituzione regionale e Federparchi, a ragione considerato l’interlocutore privilegiato per le politiche che riguardano l’ambiente.
Un’assise di tutto rispetto e interventi qualificati che hanno dato vita ad un ampio ed interessante dibattito, moderato dal giornalista Oscar Buonamano. Dall’illustrazione di Giusti è emerso che i parchi nazionali hanno subito un processo di forte spopolamento con una recente tendenza al recupero derivante da una nuova propensione culturale. Segnali positivi provengono anche dalla struttura demografica dei parchi che vedono la prevalenza di giovani anche nelle attività imprenditoriali, sostenute tuttavia da una buona presenza femminile. In sintesi: le Aree Nazionali Protette sono la vita dei loro abitanti perché tutelano l’enorme patrimonio di biodiversità, facendone anche fonte di lavoro e benessere. L’aspetto penalizzante che è emerso dallo studio riguarda la scarsa attitudine a ‘sfruttare’ la potenzialità dei parchi in termini di capacità di creare ricchezza.
Per Santilli è fondamentale attuare politiche di agevolazione fiscale per attrarre piccoli ma importanti investimenti. Il Presidente Sammuri ha posto l’accento sulle marcate differenze tra zone omogenee, dove c’è e dove non c’è il parco: “Si tocca con mano la presenza di imprese ben avviate che hanno scommesso sulla presenza del parco – ha affermato – e se si punta sulla qualità è ancora possibile avere un’attività che sia remunerativa”. Il Presidente Diaconale ha evidenziato la necessità di stabilire rapporti organici tra i Parchi e la scuola, che consentirebbero di attuare un circuito di turismo economico. Benigno D’Orazio, presidente dell’unico parco marino d’Abruzzo ha riferito di un turismo verde nelle città di Pineto e Silvi che sta dando importanti risultati, grazie ad una politica ambientale che ha saputo coniugare la protezione della biodiversità alla valorizzazione del territorio, con tutti gli attori presenti. Per il Presidente Carrara è indispensabile promuovere la centralizzazione delle attività a stretto contatto con le regioni. E’ emerso essenziale il ruolo svolto da Federparchi nel favorire lo scambio di buone pratiche, l’organizzazione di incontri, dibattiti, l’incontro di persone e la costituzione di gruppi di lavoro.
Il convegno è stato chiuso dall’intervento dell’Assessore Di Matteo, che ha colto nel segno sulle concrete necessità dei parchi per consentirne un vero rilancio: “Si devono approvare i regolamenti attuativi dei Parchi – ha detto – per contemperare l’aspetto vincolistico con quello della promozione e dello sviluppo. A questo si aggiunga la necessità di invertire la rotta nella politica che ha privilegiato l’esodo delle persone dall’interno verso realtà più urbanizzate con la costruzione di un’offerta turistica che leghi il territorio alle caratteristiche dell’Abruzzo. Insomma, l’Assessore ha tracciato un piano organico senza trascurare nessun aspetto: da ultimo, ha sottolineato la necessità di realizzare un gruppo di lavoro che sia in grado di percorrere le strade dei finanziamenti europei, diretti e indiretti, e strutturare gli enti parco riconvertendo il personale per adeguarlo alle nuove esigenze”.
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