Il Direttore Generale dopo la visita ufficiale in Zambia, Sud Africa e Namibia terrà una conferenza stampa mercoledì prossimo
TERAMO – Mercoledì 27 luglio, alle ore 11.15, presso la sede centrale dell’IZSAM di Teramo, il prof. Mauro Mattioli incontra gli organi di informazione per illustrare i progetti in corso e le collaborazioni in cantiere tra l’Istituto e diversi Paesi africani.
La conferenza stampa segue la missione del Direttore Generale dell’Istituto che, accompagnato dal dott. Massimo Scacchia, ha recentemente visitato il sud dell’Africa per rinsaldare i rapporti istituzionali e discutere nuove aree di cooperazione tecnico-scientifica.
Incontri in Africa e politica dell’IZS Abruzzo e Molise
Molti gli incontri che hanno segnato la visita ufficiale: dai vertici dei Servizi Veterinari della Namibia e dello Zambia ai Presidi delle Facoltà di Agraria e Medicina Veterinaria namibiane, dal Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria di Pretoria (Sud Africa) al Vice Ministro del Ministero della Pesca e della Zootecnia dello Zambia, passando per esponenti del corpo diplomatico italiano.
L’IZS dell’Abruzzo e del Molise opera da anni una precisa politica internazionale adottando un approccio sovranazionale alla tutela della salute umana e animale, nell’ottica di una global partnership. Con i Paesi africani con cui coopera (circa 25 negli ultimi 20 anni) ha rapporti paritari e stabili nel tempo, raccoglie i loro fabbisogni formativi e le richieste di supporto nelle attività tecniche e di ricerca; contestualmente trova in quelle aree materiale di studio e approfondimento delle malattie oggi esotiche ma in grado di raggiungere l’Europa da un momento all’altro.
La cooperazione in Africa ha un carattere bilaterale
L’IZSAM, in qualità di Centro di Referenza Nazionale per lo studio e l’accertamento delle malattie esotiche degli animali, ha infatti l’esigenza di essere sul campo per osservare da vicino gli animali con sintomatologia e lesioni, imparare a prelevare i campioni, migliorare le performance dei test diagnostici.
Cultura dell’inclusione
Lavorare in Africa per l’Istituto significa promuovere una cultura dell’inclusione rispetto a quella dell’esclusione e della supremazia, della condivisione rispetto alla proprietà della conoscenza, dell’organizzazione trasversale rispetto a quella gerarchica.
L’attività di cooperazione non si compone di eventi spot, ma di azioni protratte nel tempo, in un’ottica di crescita collaborativa che oggi può contare diversi operatori dell’Istituto stabilmente localizzati nelle sedi di ricerca in Algeria, Angola, Namibia, Tunisia, Zambia e Zimbabwe: nel corso della conferenza stampa alcuni di questi saranno in collegamento video.
Attività finanziate da organismi internazionali
È importante sottolineare che le attività alla base della cooperazione sono tutte finanziate da organismi internazionali quali FAO, OIE, UE, World Bank, Bill e Melinda Gates Foundation. Nel caso della recente missione sono stati definiti i dettagli per progetti i cui fondi ammontano a circa 1.500.000 euro.
Di fronte ad uno scenario internazionale sempre più segnato da aggiustamenti strutturali e mutamenti politico-economici, la cooperazione diventa lo strumento che può influire positivamente e in maniera duratura sulla instabilità internazionale. Oggi ancor più di ieri, l’Africa rappresenta uno dei blocchi più dinamici in un mondo multipolare e costituisce un’evidente priorità per il nostro Paese.
L’Istituto può e deve continuare a svolgere un ruolo sempre più funzionale al soddisfacimento della domanda in Sanità Pubblica Veterinaria proveniente dai Paesi in via di sviluppo, cogliendo con essa le opportunità derivanti dalla cooperazione scientifica, settore strategico per l’Istituto, per la Regione Abruzzo e per il Ministero della Salute.
A novembre giornata sulla cooperazione scientifica
Durante la visita ufficiale, il Direttore Generale Mauro Mattioli ha colto l’occasione, infatti, per comunicare la volontà di organizzare a novembre una giornata sulla cooperazione scientifica a cui parteciperanno tutti i partner considerati strategici per le attività dell’Istituto e per il contesto regionale, facendo sì che Teramo diventi il ponte per la cooperazione scientifica tra Italia e Africa.