L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise impegnato attivamente nelle indagini per individuare l’origine del focolaio di malattia che ha causato 2 decessi e 11 ricoveri
TERAMO – Il Laboratorio Nazionale di Riferimento per Listeria monocytogenes dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” di Teramo sta dando un contributo di fondamentale importanza nella gestione dell’emergenza del focolaio di listeriosi, malattia di origine alimentare, che è in corso in Italia centrale.
Nelle Marche, in particolare, nell’anno 2015 è stato registrato un incremento significativo del numero di casi di listeriosi. L’impiego di metodi innovativi di biologia molecolare ha permesso di associare al consumo di coppa di testa prodotta a Monsano in provincia di Ancona una possibile fonte di contaminazione. Le indagini sono ancora in corso. A scopo cautelativo, il Ministero della Salute ha avvisato di non consumare i prodotti della ditta “Salumificio Monsano srl” sospetta di essere all’origine del focolaio, ditta che commercializza i prodotti a base di carne contrassegnati da numero di riconoscimento CE IT 1523 L.
La listeriosi è una grave patologia, con esito spesso letale, causata da un batterio, Listeria monocytogenes. Nell’Unione Europea, nel 2014, sono stati segnalati 2.161 casi nell’uomo, con mortalità superiore al 15%. Il batterio responsabile dell’infezione si trova nel terreno, nelle piante e nelle acque. Anche gli animali, possono essere portatori del microrganismo. Il consumo di alimenti contaminati è la principale via di trasmissione. Una buona cottura dei cibi neutralizza la Listeria che a differenza di molti altri batteri di provenienza alimentare, sopravvive e si moltiplica in ambienti salati e a basse temperature (tra +2°C e 4°C). Le persone infette possono mostrare lievi sintomi simil-influenzali come nausea, vomito e diarrea ma anche, nelle infezioni più gravi, meningite e altre complicanze potenzialmente letali. I soggetti adulti in buona salute difficilmente si ammalano di listeriosi e, normalmente, solo in caso di ingestione di alimenti altamente contaminati.
I casi più gravi si registrano in anziani, donne in gravidanza, neonati e individui con deficit del sistema immunitario. Listeria monocytogenes può essere presente in molti alimenti crudi come carne e pesce, ma sono da considerare a rischio soprattutto gli alimenti pronti al consumo, in particolare: salumi cotti esposti all’ambiente dopo il trattamento termico, gli insaccati freschi consumati crudi, i formaggi molli e semi-molli, il latte non pastorizzato, il pesce affumicato e le preparazioni gastronomiche. Per prevenire la listeriosi, è importante seguire buone pratiche di produzione, corrette prassi igieniche e un efficace controllo della temperatura e delle contaminazioni crociate lungo tutta la catena, dalla produzione alla conservazione degli alimenti, non trascurando l’ambiente domestico. Ai consumatori si consiglia, a casa, di lavare bene le mani dopo aver manipolato alimenti crudi da sottoporre a cottura (carne, pesce) e di consumare gli alimenti deperibili e pronti al consumo il più rapidamente possibile dopo l’apertura della confezione.
Il focolaio di listeriosi in corso, ha indotto l’IZSAM a informare i cittadini sui rischi e sulle precauzioni da adottare mediante la pubblicazione sul sito internet dell’Istituto www.izs.it di due locandine: “Listeriosi cos’è e come evitarla” e “Listeriosi e donne in gravidanza – risposte alle dieci domande più frequenti”.