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Le Brigantesse a cura di Fabio Rosica il 19 maggio all’Arca

da Redazione

 

Le BrigantesseSPOLTORE (PE) – La Storia la scrivono i vincitori, non si è mai saputo chi abbia pronunciato per primo questa celebre frase, ma ricordiamo che la citò il criminale nazista Hermann Göring a Norimberga, per esempio.

Un ricordo molto più antico ci porta, invece, fino al IV secolo a.C., quando il filosofo Aristotele così sentenziò: Le bugie dei vincitori diventano Storia, mentre quelle dei vinti vengono scoperte.

Il film del regista Bruno Tarallo, Le Brigantesse appunto, che il prossimo venerdì 19 maggio sarà proiettato in anteprima presso il cinema Multiplex dell’Arca di Spoltore, ben rappresenta ciò che il nostro incipit iniziale ha descritto.

Senz’altro uno dei più clamorosi “falsi storici” che ci sono stati tramandati, ha origine dalle ceneri del Regno Borbonico delle Due Sicilie, teatro della celebre e trionfale cavalcata che condusse Giuseppe Garibaldi e i suoi “Mille” all’unificazione dell’Italia.

E’ convinzione ormai diffusa che si trattò di una vera e propria invasione, pianificata a tavolino grazie al certosino lavoro politico di uomini dello spessore di Camillo Benso Conte di Cavour e altri, che per iniziare le brigantessepersuasero gli inglesi a togliere il loro appoggio al Re di Napoli e in seguito intrecciarono rapporti di alleanza “sotterranei” con la Camorra e la Mafia, affinché agevolassero il cammino vittorioso dell’Eroe dei due mondi.

Evento che si sarebbe ripetuto poco più di ottanta anni dopo con gli americani sbarcati in Sicilia durante le fasi finali della Seconda Guerra Mondiale, ma questa è un’altra … Storia.

Tornando al film, è quindi ambientato nel 1861, a metà strada fra finzione cinematografica e ricostruzione storiografica, si propone di dare nuovo valore a queste mitiche figure che il Risorgimento bollò con i peggiori epiteti immaginabili, mentre si trattò di vere e proprie patriote, che in un periodo crudele come pochi, combatterono al fianco dei loro uomini per difendere i loro diritti, contro i soprusi degli invasori sabaudi.

Grazie al ritrovamento di notizie e documenti tratti dagli Archivi di Stato, in particolare di Chieti, è stato possibile costruire una sceneggiatura credibile e, al contempo, affascinante, resa in uno scenario paesaggistico che dona lustro al territorio abruzzese, dove le vicende del film sono ambientate.

Dopo la serata del 19 maggio, che avrà anche una proiezione mattutina destinata agli studenti di alcune scuole secondarie, il lungometraggio sarà distribuito in alcuni circuiti di sale cinematografiche e utilizzato a scopi culturali. Il regista e sceneggiatore Bruno Tarallo, nell’occasione ha voluto ricordare le vittime dell’Hotel Rigopiano e in particolare l’amico e collega Tobia Foresta, che lì perse la vita insieme alla moglie.

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