In particolare, in Abruzzo su un totale di undici punteggi assegnati, otto sono quelli relativi ai vini prodotti da cantine cooperative. Due gli aspetti da sottolineare: la Cantina Sociale di Orsogna ha conquistato il podio grazie al punteggio di 93/100 ottenuto con il Montepulciano D’Abruzzo Dop Riserva “Nican” 2009 e Codice Citra che ha preso il maggior numero di premi.
Cinque riconoscimenti in totale al Montepulciano d’Abruzzo DOP, così suddivisi: 93/100 Montepulciano D’Abruzzo Dop Riserva “Nican” 2009 della Cantina sociale di Orsogna, tre con punteggio 92/100 di cui due al Gruppo Codice Citra: uno al Montepulciano D’Abruzzo Dop Riserva “Laus Vitae” 2010 e uno al Montepulciano D’Abruzzo Doc “Thale’” 2010 di Casal Thaulero e uno alla Cantina Sociale di Orsogna con il Montepulciano D’Abruzzo Dop “Nican” 2008 e, infine, un punteggio di 91/100 al Montepulciano D’Abruzzo Doc “Spyro” 2010 della Cantina Sociale di Ripa Teatina. Chiudono la classifica con un punteggio di 90/100 i due vitigni autoctoni più trendy del momento: la Cococciola Superiore Abruzzo Dop “Ferzo” 2015 di Codice Citra e la Passerina Tullum Dop 2016 di Feudo Antico.
“I premi ricevuti testimoniano ancora una volta la qualità dei vini delle cooperative vitivinicole abruzzesi – ha commentato Massimiliano Monetti presidente Alleanza delle Cooperative Italiane Abruzzo – Siamo contenti che, oltre al Montepulciano d’Abruzzo, vino principe della regione, anche altri vitigni autoctoni a bacca bianca come la cococciola e la passerina abbiano ricevuto dei riconoscimenti. Riteniamo fondamentale il legame tra vitigni autoctoni – territorio sia per l’identificazione e l’autenticità del territorio stesso e sia come “volano” per la crescita dell’enoturismo e dello sviluppo locale.”
“Da diversi anni le nostre cooperative vitivinicole sono impegnate nella riscoperta e valorizzazione dei vitigni autoctoni abruzzesi. – afferma Valentino Di Campli, esponente del mondo cooperativo e presidente Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo – Questi risultati sottolineano il grande impegno messo in campo da tutti gli operatori del settore cooperativo e la necessità di portare avanti la valorizzazione dei vitigni autoctoni, non solo come strategia di differenziazione ma, soprattutto, come strategia di crescita della “catena del valore” e, quindi, del territorio.”
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