L’eccellenza montesilvanese al Premio Lunezia di Massa Carrara

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I vincitori riceveranno i quadri realizzati da Graziano Fabrizi

MONTESILVANO (PE) – L’eccellenza montesilvanese dal 24 al 26 luglio sarà protagonista al Premio Lunezia. Grazie ad una collaborazione, nata alcuni anni fa per Il Fatto Quotidiano, con Paolo Talanca, direttore di redazione del premio, il creativo montesilvanese Graziano Fabrizi porterà le sue opere d’arte allo storico premio di Massa Carrara giunto alla sua ventesima edizione.
I 20 artisti vincitori del Premio Lunezia di quest’anno, come Fedez, Nina Zilli, Enrico Ruggeri, e tanti altri, riceveranno un quadro dipinto da Fabrizi, ispirato alle canzoni premiate e stimolate dalle analisi critiche passate al vaglio della redazione musical-letteraria diretta da Talanca.
«Il Lunezia – commenta il patron del premio, Stefano De Martino – celebra e inaugura un’altra espressione artistica per la sua ventesima edizione: l’arte figurativa e la pittura nel rapporto con la canzone. Quest’anno ogni opera premiata verrà raffigurata con un quadro, perché per capire meglio un brano e capirne l’essenza, il suo valore letterario e musicale, muoversi tra i diversi linguaggi artistici è uno dei modi migliori».
«Le canzoni, – spiega Talanca – tutte le canzoni ben fatte, provocano in chi le ascolta delle immagini. Spesso sono immagini che riguardano il nostro vissuto e l’evocazione che quei brani smuovono nelle nostre esperienza personali: gli amori passati, quelli presenti, un abbraccio di un amico, un momento particolare e importante. Altre volte certe canzoni hanno la forza di creare immagini condivise. Nell’esatta metà di questi due concetti si muove l’arte di Graziano Fabrizi, in una spola che si fa sintesi e dà colore a quell’evocazione, spesso collettiva.»
« I quadri – specifica Fabrizi – sono una reinterpretazione rispetto alla direzione di senso che ogni testo musicato evoca. Fermare versi musical-letterari non significa dipingere canzoni, ma interpretarne i colori, virare tra i versi, viverne e far propri i significati d’un fiato. Dipingere quindi come suonare o musicare immagini, fermarle solo per un momento in un tempo preciso, sospeso fino alla prossima interpretazione visiva. Ripetere i quadri in futuro vorrebbe dire pertanto crearne una diversa decodificazione, perché cambierebbero il momento e le emozioni che porterebbe con sé. Proprio per questo le opere presentate sono irripetibili ed inevitabilmente ferme per sempre».
«E’ un onore – prosegue l’assessore Lucia D’Onofrio – che Montesilvano sia presente a questo storico premio con due eccellenze. È importante emergere al di fuori dei confini territoriali e questa iniziativa consente di esportare il nome di Montesilvano in tutta Italia».

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