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Ortona non vuole lo stoccaggio del GPL

da Redazione

Legambiente logoLegambiente:“GPL scelta antistorica e pericolosa per Ortona!”.Domani consiglio comunale dedicato a tale tema  con la speranza che  il sindaco e tutti i consiglieri comunali optino per una scelta politica coerente con lo sviluppo sostenibile  della città

ORTONA (CH) – Rete di Cittadini e Associazioni per Ortona, Associazione Abruzzo in Movimento, Associazione b&b Parco Maiella Costa Trabocchi, Associazione Osservatorio Ambiente, Legambiente Abruzzo e WWF Zona Frentana e Costa tornano a ribadire un secco No  al grande deposito di stoccaggio di GPL in area portuale e a sollecitare invece l’istituzione del Parco nazionale della costa teatina.

Si legge nel  comunicato delle Associazioni:

All’indomani del consiglio comunale di Ortona, si torna a ribadire con forza l’illogicità di una scelta, frutto di un’anomalia tutta italiana, che nulla ha a che vedere con lo sviluppo dell’Abruzzo e di Ortona, parte del nascente Parco nazionale della costa Teatina, ed è ad alto rischio per l’incolumità degli stessi cittadini. Al Teatro Tosti, lo scorso 8 giugno 2016, nonostante il giorno feriale ed il poco tempo di preavviso, Ortona ha manifestato tutta la sua contrarietà all’opera, accorrendo in massa all’incontro. Il fruscio di centinaia di cartelli, NO GPL, è stata la colonna sonora dell’evento. Le esposizioni anche puntuali dei vari relatori, tesi in gran parte a rassicurare la popolazione, di fatto non hanno rassicurato nessuno. Il rischio zero non c’è, anzi molte sono le pericolosità emerse sull’opera, dall’area di stoccaggio alla viabilità e logistica. Troppe le incognite ma anche la consapevolezza di come il mondo si sta allontanando dalle fonti fossili, per investire sempre più su efficienza, energie rinnovabili e mobilità elettrica. Troviamo di certa gravità le dichiarazioni a mezzo stampa del senatore Tommaso Coletti, che descriva il dissenso motivato verso il deposito come una semplice espressione folkloristica, offendendo sia i propri cittadini, che il valore stesso della democrazia.

Le giuste preoccupazioni in merito ad uno stoccaggio di ben 25.000 metri cubi di gas di petrolio liquefatto, equivalenti a 13.500 tonnellate, che a pieno regime arriveranno a 250.000 tonnellate anno, non possono essere tacitate. Ci si chiede anche cosa nascondano i mega progetti del porto volti a favorire la movimentazione di merci e navi da crociera ma ad oggi si discute solo del progetto della Seastock, ovvero come si pensa di fare turismo con uno scenario di questo genere? La sensazione è che i 53 milioni al porto di Ortona del Masterplan, vengano dati solo per favorire interessi di pochi. Una fotografia della realtà a dir poco triste.

La Rete di Cittadini e Associazioni per Ortona, tra cui Legambiente e WWF, e comitati ortonesi, che negli anni si sono battuti per la salvaguardia dei territori e per l’Istituzione del Parco nazionale della costa teatina, non si sono di certo formate di fronte a questo folklore che nasconde tutti i pericoli di un impianto sotto Direttiva Seveso. La rete si è fatta promotrice di banchetti sempre gremiti di gente, per raccogliere e supportare pareri di contrarietà e ha raccolto anche pareri di esperti cittadini: ingegneri, geologi, avvocati… Da lunedì 13 giugno, si è iniziato a depositare all’ufficio protocollo, centinaia e centinaia di pareri contrari.

Domani 16 giugno ci sarà alle 18, un consiglio comunale interamente dedicato allo stoccaggio del GPL, invitiamo quindi il sindaco e tutti i consiglieri comunali ad esercitare una scelta politica forte sul futuro di Ortona, ad ascoltare la città che è ben consapevole sulle vere economie del futuro, a dire con fermezza che sicurezza si vuole dare alla cittadinanza e perché si dovrebbe assumere il rischio quotidiano di uno scenario economicamente antistorico, ad alto rischio e dannoso per l’incolumità degli stessi cittadini.

Basta recriminazioni su quello che è stato fatto e quello che non è stato fatto, non c’è più tempo da perdere, non ce lo possiamo permettere. Il procedimento amministrativo partito nel 2013, va avanti e bisogna correre su più livelli, da quello procedimentale, con osservazioni di merito e non solo, a quello politico. Anche la regione Abruzzo deve dirci da che parte sta! Se vuole uno scenario per Ortona coerente con le sue strategie di sviluppo sostenibile o rincorrere mercati non più competitivi. Se sposa politiche vere di green economy e di benessere per la cittadinanza o è ancora ancorata al lobbismo novecentesco locale.

Se davvero si tiene a cuore Ortona e l’Abruzzo e il loro futuro, invitiamo il presidente D’Alfonso ha prendere posizione contro il deposito GPL e lo sollecitiamo ad intervenire rapidamente presso la presidenza del Consiglio dei ministri, affinché venga “liberata” l’istituzione del Parco nazionale della costa teatina, unico vero motore di sviluppo e baluardo di tutela territoriale, ad oggi “incatenato” per meri interessi localistici. L’appello a tutti è: voliamo alto! Raccogliamo le vere sfide dell’innovazione e della crescita, smettiamo di andare in controtendenza mondiale e usciamo da questo pressapochismo.

 

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