Nel dossier Mal’aria di città 2010 Pescara si conferma fra le prime 50 città più inquinate. Secondo l’Associazione ambietalista la situazione del capoluogo adriatico è più allarmante di quella riportata sulla stampa e le forze politiche non possono limitarsi a denunciare i dati
PESCARA – Qualche giorno fa Legambiente ha presentato a Roma il dossier Mal’aria di città 2011 nel quale Pescara si conferma fra le prime 50 città più inquinate. Secondo gli ambientalisti la condizione dell’aria nel capoluogo adriatico, relativamente ai superamenti dei limiti consentiti di PM10, sarebbe più allarmante di quella denunciata tramite stampa.
I rilevamenti dell’Arta rivelano sì che, a fronte dei 35 superamenti annui consentiti dalla legge in termini di Pm10, al 31 gennaio 2011 Pescara ha già raggiunto quota 20 (e non 19) in corrispondenza dei due punti più soggetti al traffico, ossia viale Bovio e via Sacco, ma la situazione è ben più allarmante.
Non c’è da stupirsi nel vedere oltrepassata già la metà dei superamenti consentiti in un anno del limite medio giornaliero di Pm10, dal momento che negli ultimi due anni la centralina di via Sacco, la “peggiore”, ha registrato sempre circa 60 superamenti, ponendo Pescara 35esima nella classifica nazionale del 2009, e 29esima nel 2010 (con 59 superamenti, come dimostra il dossier Mal’aria di città 2011).
Il vero problema è che occorre prendere atto che Pescara è un’area metropolitana, e quindi non si possono ignorare i dati preoccupanti rilevati dalla centralina Arta posizionata a Santa Teresa di Spoltore, area dove si concentra un alto numero di attività commerciali e importante snodo della viabilità. Non a caso nell’anno 2010 questa centralina ha contato 117 superamenti, e al 31 gennaio 2011 i superamenti sono già 25, a fronte dei 19 denunciati in via Sacco.
Vista tale situazione preoccupante Antonio Sangiuliano , della segreteria regionale di Legambiente Abruzzo, dà la sveglia ai politici dicendo:
le forze politiche non possono limitarsi a denunciare i dati che leggono sul sito dell’Arta bensì dovrebbero mettere in atto delle risposte e impegnarsi a favore di un intervento sulla mobilità integrata, vedendo finalmente Pescara per quella che è: un’area metropolitana che necessita di un piano di mobilità che potenzi il trasporto pubblico e che contenga l’utilizzo dei veicoli privati, incentivando gli spostamenti con mezzi a basso impatto ambientale.
Il tutto, se sorretto da un sistema di parcheggi di interscambio periferici, andrà anche a favorire un turismo sostenibile che potrà spostarsi in aereo e in treno perché potrà avvalersi più facilmente della mobilità leggera presente sul territorio.
Aggiungiamo che i politici nella nostra città sembrano più preoccupati di rimpallarsi responsabilità che di affrontare seriamente il problema dell’inquinamento che non è di destra o di sinistra , non è più grave se governa l’una o l’altra fazione, ma è un problema serio che riguarda la salute dei cittadini di cui in realtà tutti parlano, ma la cui soluzione è difficile e lontana.
Il dossier Mal’aria di città 2011 è scaricabile da www.legambienteabruzzo.it, sezione comunicati stampa.