ABRUZZO – Legambiente e WWF chiedono a Terna, la quale dichiara che “competenza, professionalità e senso dell’etica sono il miglior biglietto da visita all’interno e all’esterno dell’azienda”, di fermarsi rispetto ai ventiquattro atti di citazioni e alla richiesta di 16 milioni di euro di danno a carico di Silvia Ferrante.
La storia di questa madre, una attivista che si è opposta ai tralicci che Terna sta realizzando per l’elettrodotto Villanova-Gissi, non può in alcun modo rappresentare il triste epilogo di un dramma tutto abruzzese che racconta dell’incapacità generale di ragionare e costruire un percorso di partecipazione intorno ad opere definite “strategiche”.
Un atto così forte c
“Dopo tanto chiasso che nascondeva anche accordi con i comuni firmati da tempo e proprietari che si sono accodati a mere offerte di denaro, con una politica presente solo nelle piazze e soggetti estemporanei che hanno cavalcato la protesta, oggi ci troviamo di fronte ad un dramma che non può e non deve consumarsi a danno di chi ha protestato legittimamente – dichiarano Giuseppe Di Marco, Legambiente e Luciano Di Tizio, WWF – Terna deve fare un deciso passo indietro e la politica tutta deve intervenire seriamente per dimostrare una volta per tutte che l’Abruzzo non è la terra di nessuno.”
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