L’AQUILA – In ordine al “Cura Abruzzo” l’assessore allo Sviluppo economico, Mauro Febbo, si é detto dispiaciuto di constatare come le 16 sigle sottoscrittici del documento solo 40 giorni fa presentavano una richiesta di interventi per ben 140 milioni e oggi affermano, gratuitamente, che non c’è copertura per 60. Affermazione errata, a suo dire, perché per i 60 milioni del Cura Abruzzo c’è la certificazione degli uffici Bilancio e Ragioneria, oltre il parere del Legislativo.
“Peraltro ho annunciato in Commissione ed in Consiglio, e il Presidente Marsilio ha ribadito ieri in conferenza stampa, che le misure a fondo perduto di cui all’art. 2 saranno incrementate fino a ben 80 milioni non appena termineremo i lavori di riprogrammazione di alcune misure. -ha proseguito Febbo- Si contesta che per la disponibilità dei 19 milioni di riprogrammazione fondi UE i tempi non sono rapidi, ma non è così perché abbiamo già provveduto a notifica a Bruxelles, e ricordo che loro (cioè alle stesse Organizzazioni) ci chiedevano di fare la stessa operazione. Mentre non hanno ben verificato, mentre avrebbero dovuto, che i restanti 20 milioni sono semplici e definitive economie già immediatamente disponibili. Contiamo di arrivare in tempi rapidissimi ad approvare il Conto Consuntivo 2019, cioè in contemporanea ai passaggi di legge tra promulgazione, pubblicazione in Bura e successivi bandi, per avere la restante copertura. Verificherò con particolare attenzione cmq se le stesse Organizzazioni contestatrici presenteranno le domande di contribuzione per i loro associati visto che ritengono che non ci siano i fondi, e li vericheremo chi racconta verità di parte”.
L’assessore si é detto anche dispiaciuto di vedere critiche quantomeno ingenerose sulla esiguità del contributo medio di 1.500 € se paragonato a ciò che il Governo ha stanziato cioè 2.000 €.
“E comunque -ha aggiunto- i due contributi andranno a sommarsi perché non sono escludenti. Inoltre abbiamo ampiamente annunciato altri provvedimenti integrativi sempre nell’ottica di colmare eventuali lacune e dimenticanze da parte del Governo, a cui abbiamo riconosciuto il ruolo di cabina di regia. Infatti tra i prossimi provvedimenti ci sarà quello di accesso al credito che quelle aziende e p.iva escluse dal sistema bancario relativamente “decreto liquidità”, quello relativo al prestito di 25.000 € garantito 100% dello Stato che non prevede valutazione creditizia mentre viene fatta e comunque i dati di accoglimento delle istanze presentate ad oggi sono risibili.
Febbo ha poi parlato delle imprese turistiche, che hanno visto l’attenzione della Regione dopo essere state totalmente dimenticate dal Governo così come per i balneatori. Ha annunciato che i provvedimenti non sono terminati perché è in preparazione un intervento sui costi dei dpi.
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