“Una svolta epocale nel settore, a tutela delle specificità abruzzesi, delle produzioni locali e contro lo sfruttamento del territorio”
L’AQUILA – Il coordinatore regionale della Lega, il deputato Luigi D’Eramo, ha dichiarato che la legge sui pascoli, varata grazie alla straordinaria determinazione dell’assessore regionale Emanuele Imprudente, rappresenta una svolta epocale nel settore, a tutela delle specificità abruzzesi, delle produzioni locali e contro lo sfruttamento indiscriminato del territorio.
“Prima gli abruzzesi non è un concetto privo di senso, è una battaglia di civiltà e di giustizia, una rivincita dei piccoli produttori contro lo strapotere delle lobby dell’ingrosso e di chi pensa di fare affari discutibili utilizzando i soldi dell’Europa –ha detto D’Eramo- E’ inammissibile e sconcertante che il governo italiano anziché spalleggiare questa crociata epocale, anziché aiutare l’Abruzzo in questa lotta senza fronte contro l’omertà, mette i bastoni tra le ruote contestando il fatto che la norma contenuta in un provvedimento di legge urgente sulla ripartenza dopo il coronavirus non è di competenza regionale . Non tiene conto, peraltro, dell’approvazione e della condivisione di tutte le associazioni di categoria”.
«Purtroppo – ha concluso D’Eramo – a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca: quella del governo sembra una battaglia politica contro l’Abruzzo, una corsa a frapporre ostacoli e difficoltà a un’azione perfettamente legittima, utile, coerente. Lo testimonia il fatto che le motivazioni tecnico-giuridiche inviate come chiarimento al Ministero Agricoltura non sono state neanche considerate. Noi della Lega non arretreremo di un millimetro: difenderemo gli allevatori in ogni sede, se sarà necessario anche affrontando un contenzioso che avrebbe dell’incredibile. L’Abruzzo sta soffrendo perché è diventato terreno di conquista, gli allevatori meritano di poter lavorare serenamente e non combattendo contro colossi che spesso sono un groviglio di scatole di interessi. Porteremo questa battaglia fino in fondo».