Il viaggio verso la ricerca di ciò che non è visibile immediatamente agli occhi ha portato Peppe Millanta alla scoperta delle Grotte del Cavallone tra Lama dei Peligni e Taranta Peligna, nel chietino, all’interno del Parco Nazionale della Maiella, dove secondo la leggenda le fate, così belle e leggiadre sono “di casa” ed un tempo aiutavano gli umani con sogni premonitori e doni, scatenando però l’ira degli dei che, contrariati, hanno adottato provvedimenti contro di loro. Come ogni leggenda però, l’eco in tempi moderni lascia spazio all’immaginazione, e per i più sognatori è fonte di ispirazione.
Importante è stato l’intervento, in questa puntata, della demoantropologa Adriana Gandolfi che rispetto alle fate ha sottolineato come risultino essere “creature dell’invisibile che sono presenti in tutte le culture, non soltanto mediterranee e sono la necessità simbolica di accompagnarsi alla natura ed avere un aiuto dall’ultraterreno positivo, avere il mezzo per migliorare sempre e trovare ogni risorsa: le fate infatti ci fanno trovare i tesori”.
La leggenda sulle fate caratterizza un altro borgo d’Abruzzo, Roccacasale (Aq), facente parte dell’unione dei comuni Terre dei Peligni: secondo la tradizione infatti qui le fate vivono in una dimensione parallela e per raggiungere il mondo degli umani utilizzano varchi speciali, che vengono ben illustrati nel servizio andato in onda, ieri su Rai3 e che è possibile rivedere anche su https://www.facebook.com/peppemillanta/videos/.
L’appuntamento con “Macchemito” e tutto ciò che affascina ma non si conosce in Abruzzo, è previsto fra due settimane.
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