PESCARA – Sabato 22 ottobre, a partire dalle ore 17.30, presso la Libreria Feltrinelli, in Via Milano (angolo Via Trento), a Pescara, si terrà un doppio incontro culturale con lo scrittore Valentino Ceneri e con la poetessa Giuliana Polenta.
Alle ore 17.30 si terrà la presentazione del romanzo storico “Il maestro d’ascia” di Valentino Ceneri (Edizioni Tracce, 2011).
Presenteranno Giacomo D’Angelo (Critico Letterario) e Franco Natarelli (Professore).
Coordinerà Ubaldo Giacomucci (Poeta e Critico Letterario).
Alcuni brani saranno letti dall’Attrice Franca Minnucci. Sarà presente l’Autore.
Dalla quarta di copertina:
Dal nome del protagonista, Jesuha, si comprende subito che non si tratta di un maestro d’ascia qualsiasi, quello su cui è intessuta la trama del romanzo. L’autore fa balzare alla ribalta dello scenario della Palestina del I sec. personaggi e luoghi vivi e veri, che ben interpretano il tormento di quel passaggio storico, decisivo per il cambiamento dei connotati di tutto l’Occidente. […] Con “Il maestro d’ascia” l’autore intende saldare il suo debito di gratitudine verso tutti coloro che, nel difficile comune percorso di vita, lo hanno incoraggiato a ricercare un senso vero da dare al dolore psichico, diventato oggi sempre più incomprensibile, insopportabile e assurdo.
La devastazione arrecata alle nuove generazioni dal nichilismo esistenziale, dalle colpe e dai sensi di colpa inconsci, personali e transgenerazionali, richiederebbe un impegno riparativo più adeguato, che andasse oltre i percorsi formativi offerti dalle varie Istituzioni educative, quali la Famiglia, la Chiesa e lo Stato. “Il maestro d’ascia” ambisce dare uno spunto di riflessione per individuare il percorso giusto, ricercato dal giovane Rabbi Jesuha attraverso la rivisitazione dei luoghi e la reinterpretazione dei linguaggi del libro più famoso del mondo: la Sacra Bibbia.
A seguire si terrà la presentazione della silloge poetica – in edizione bilingue italiano-francese – di Giuliana Polenta “Ballata d’un sogno d’amore – Ballade d’un rêve d’amour” (Edizioni Tracce, 2011).
Presenterà Ubaldo Giacomucci (Poeta e Critico Letterario). Coordinerà Gabriella Bottino (Professoressa). Alcune poesie verranno lette da Amedeo Di Sora (Poeta e Artista Teatrale). Sarà presente l’Autrice.
Dalla prefazione di Amedeo Di Sora:
Il titolo della silloge è, di per sé, un segnale semantico di estrema evidenza, perché il sogno d’amore è il tema centrale e la ballata è la cifra musicale che lo sostiene e l’accompagna. E la musicalità di questi versi è orchestrata con sapienza ritmico-combinatoria mediante anafore e richiami, iterazioni ed echi a formare una fonica trama che incanta e seduce. Leggendo le poesie di Giuliana, verso dopo verso, si è come irretiti dal flusso acqueo della fantasticheria di chi “sogna ad occhi aperti” […]. Il ritmo delle onde, ora pigre ora mosse, trasmette malinconia e nostalgia di sentimenti, luoghi, tempi ed oggetti lontani, persi e ritrovati in fondo al pozzo delle memoria immaginifica, anche se non mancano richiami ad un presente che quasi sempre si rivela negazione della vita e dell’amore, dolente disincanto, autunno di “foglie strappate”. […] Le parole innamorate di Giuliana Polenta hanno il potere di trasformare la memoria in sogno, lasciando sulla “bancarella dell’usato”, souvenir portato in dono all’oblio, solo un foulard di seta con le rose rosse.
Dalla prefazione di Stéphanie Déjoan:
La Ballata, che ci culla per i suoni e per i ricordi dei sogni, ci invita al sogno. Le visioni insolite e surrealiste non sono tuttavia mai macabre o opache ma al contrario chiare e trasparenti. Per illustrare alcune poesie si potrebbe sollecitare Magritte che ispira in un certo senso alcuni versi piuttosto che Dalì. Le immagini fluttuanti sono spesso spaziali e geometriche quasi metafisiche e si potrebbe anche fare riferimento a De Chirico. Ma soprattutto ci sono quelle che ci toccano forse più profondamente: le immagini della rosa, della spada e della neve ci conducono verso i racconti della nostra infanzia nella parte più intima della memoria. E più ancora che la visione c’è la “piccola musica” di alcune poesie che ci conquista. Alcuni versi corti e musicali come nel ritmo dei versi di Verlaine.