REGIONE – L’84esimo incontro della rubrica di Michele Fina “Dialoghi, la domenica con un libro” è stato una discussione sulla figura della cancelliera tedesca Angela Merkel. Gli spunti sono stati offerti dal libro “Frau Merkel. Regina madre d’Europa” (Passigli) di Claudio Landi (giornalista di Radio Radicale e saggista). Hanno partecipato al dialogo anche Salvatore Santangelo (giornalista e saggista) e Brando Benifei (capodelegazione del Partito Democratico al Parlamento europeo), che del libro ha sottolineato che “racconta Merkel per quella che è, per un percorso politico eccezionale, unico. Rispetto a una situazione occidentale di grandi cambiamenti lei è rimasta sempre come figura di stabilità. E’ difficile contestare l’importanza del suo ruolo per l’approvazione Next Generation EU, quando nacque una solidarietà di fatto per costruire una ripresa che era fondamentale anche per l’economia tedesca. E’ un passaggio che va messo in evidenza perché si stabilì un trasferimento di risorse dal contribuente tedesco: qualche anno prima, con la crisi della Grecia, si peccò di mancanza di lungimiranza”.
Benifei ha espresso considerazioni anche su altri passaggi in cui le decisioni di Merkel sono state centrali per tutta l’Ue: “Sul tema dei migranti la sua eredità è scarsa, non c’è stata la capacità di costruire una solidarietà europea, e sul confronto sulla questione sullo stato di diritto con l’Ungheria e la Polonia è apparsa a volte forse un po’ troppo cedevole nell’ottica del compromesso. Nel complesso ha saputo dimostrare che se una personalità riesce a guidare i processi politici sa anche come superare la frammentazione”.
Santangelo ha detto che “Landi con questa biografia politica ha agito da rompighiaccio, superando la diffidenza verso una dei leader più globali più significativi del ventunesimo secolo, in un momento chiave in cui in Germania si costruisce una nuova compagine governativa rispetto alla continuità e alla discontinuità sulla sua figura. Il mio giudizio sulla leadership di Merkel è positivo, sottolineo il metodo e i valori che lei stessa ha rivendicato: coraggio e tempi lunghi, oltre al fatto che si sia presa la responsabilità dei propri errori”.
Landi ha spiegato: “Merkel ha attraversato diverse fasi adattando il suo approccio ai fatti. Durante la crisi della Grecia fu più rigida, nella crisi pandemica ha spalancato le porte all’approvazione del piano di investimenti. Sono scelte che sono dipese anche dal segno della coalizione che sosteneva, nei vari momenti, il governo tedesco di cui era a capo: ai tempi della crisi greca i liberali erano in maggioranza. Pur in fasi diverse alcuni principi sono tuttavia rimasti costanti, su tutti l’importanza attribuita alla necessità del compromesso e del dialogo, particolarmente ineludibile per la natura della costruzione europea. Allo stesso tempo, e proprio grazie a questo approccio, Merkel ha saputo manifestare grandi capacità di decisione e innovazione”.
Fina ha concluso: “E’ importante che nel dibattito italiano sia sottolineata la centralità di temi come la capacità del nostro Paese realizzare il PNRR, l’importanza del passaggio si trova la storia dell’Europa e quale contributo saprà dare la Germania”.
La registrazione del dialogo è disponibile qui https://www.facebook.com/michelefina78/videos/405497704564910/?extid=NS-UNK-UNK-UNK-IOS_GK0T-GK1C&ref=sharing