PESCARA – “Il fumo di tabacco è una tossicodipendenza, per alcuni è una forma di dipendenza minore, ma in realtà non è così, semplicemente non c’è il bisogno di aumentare in modo eccessivo la dose per mantenere gli effetti della nicotina nel sangue. Resta che smettere è difficilissimo, occorre tempo, lavoro, impegno e supporto, ma smettere di fumare è fondamentale per scongiurare malattie tumorali al polmone, al pancreas, esofago, al cavo orofaringeo, ai reni e alla vescica. Oggi si celebra la Giornata Mondiale senza Tabacco e, quando i nostri studenti torneranno a casa, dovranno premere sui genitori, gli zii, finanche sugli amici affinchè abbandonino le sigarette”.
Lo ha detto il Presidente della Lilt – Lega Italiana Lotta contro i tumori – Sezione di Pescara, il professore Marco Lombardo, Coordinatore della Lilt Abruzzo, parlando agli studenti delle classi seconda media della scuola ‘Pascoli’, riuniti nell’Aula Magna della scuola elementare di via Milano.
Presenti anche la psiconcologa della Lilt Maria di Domenico, le psicologhe Stella Mangiocco e Maria Grazia Cannizzaro, la docente Virginia D’Andrea, e il dottor Giancarlo Diodati, ex responsabile del Dipartimento di Prevenzione della Ausl di Pescara.
“La Lilt di Pescara è nata dieci anni fa con un obiettivo preciso, quello di fare prevenzione per impedire al tumore di insorgere – ha ricordato il professor Lombardo -: noi oggi riusciamo già a curare il 60 per cento dei tumori, un risultato straordinario se pensiamo che nel ’72 riuscivamo a curare appena il 10 per cento delle malattie neoplastiche; però oggi non riusciamo ancora a curare il restante 40 per cento. Sappiamo però che con la prevenzione possiamo recuperare quel 40 per cento dei potenziali pazienti che potrebbero morire di tumore, ovvero non li facciamo ammalare per niente, e il mezzo che usiamo più comunemente è convincerli della necessità di rispettare poche ma fondamentali regole di vita, ovvero trasformiamo gli stessi cittadini in operatori della prevenzione che deve cominciare tra i ragazzi, che sono il presente.
Tre sono le regole essenziali: seguire uno stile di vita sano, un’alimentazione corretta e fare sport. Per questo la Lilt ha, ad esempio, ha stipulato due convenzioni, la prima con il Coni, perché lo sport ci permette di abbattere del 10 per cento la percentuale di malati di cancro, chi pratica sport si ammala di meno; se poi si mangia in modo adeguato si può abbattere il cancro del 20-30 per cento, che significa milioni e milioni di persone al mondo che riescono a non ammalarsi, la nostra è una lotta in cui non ci sono né vinti né vincitori, perché sconfiggiamo la malattia prima che venga fuori.
Poi ci occupiamo di prevenzione secondaria, ossia cerchiamo di individuare il tumore quando è piccolo, così da toglierlo e da permettere al paziente di guarire. E la prevenzione secondaria si fa sottoponendo i cittadini anche alle visite gratuite che si svolgono nei nostri ambulatori: sabato, ad esempio, si concluderà la campagna di prevenzione del melanoma con le visite gratuite dei nei; nel mese di ottobre la città si colora di rosa per il mese del Nastro Rosa, ovvero la campagna per la prevenzione del tumore del seno. La Lilt si occupa poi di prevenzione terziaria, per dare supporto e sostegno a chi si è già ammalato; infine la Lilt fa ricerca applicata e sperimentale con Protocolli nazionali.
Sino a oggi la Lilt di Pescara ha incontrato 1.200 studenti e, nella Giornata Mondiale senza Tabacco, è fondamentale ricordare i danni alla salute prodotti dal fumo, ovvero l’insorgenza del cancro non solo ai polmoni, ma anche ai reni, alla vescica, all’esofago, al cavo orofaringeo e al pancreas”.
“La dipendenza dal fumo di tabacco è una cosa seria – ha proseguito il dottor Diodati -, il fumo della sigaretta è una tossicodipendenza, infatti se voglio smettere non ci riesco, e al massimo riesce a smettere solo il 5 per cento dei fumatori. Il fumo determina il tumore ai polmoni, l’unica patologia neoplastica che negli ultimi vent’anni non ha purtroppo avuto cambiamenti: ancora oggi, nel 90 per cento dei casi, il malato di tumore al polmone muore in cinque anni. Ma il fumo da sigaretta fa male anche al cuore, rendendo il fumatore a rischio infarto o ictus.
Ogni anno in Italia per il fumo muoiono circa 80mila persone, che significa cancellare una città delle dimensioni di Pisa. Vanno adottati dei provvedimenti: ai ragazzi, innanzitutto, diciamo di imporre ai propri genitori di fumare fuori casa, sul balcone, per non essere costretti a subire il fumo passivo. In una singola sigaretta ricordiamo anche che sono contenute ben 3.700 sostanze dannose, di cui 40, tra cui il Polonio, determinano con certezza il danno tumorale. In sostanza fumarsi una sigaretta corrisponde a un’iniezione micidiale”.
“Dopo il primo incontro odierno – ha detto la dottoressa Di Domenico – torneremo a settembre per continuare il lavoro con i ragazzi delle classi medie della ‘Pascoli’, nell’ambito del progetto Sistema Salute, che poi dovrà culminare nel terzo Congresso in programma per fine ottobre a Pescara”.