Secondo appuntamento con il progetto ‘Sistema Salute’
PESCARA – “Oggi mangiamo male, troppo e troppo velocemente, accumulando nel nostro organismo zuccheri che spesso non riusciamo a smaltire e che possono essere concausa dell’insorgenza di malattie tumorali. Ecco allora che fare movimento è indispensabile: ciascuno di noi, a partire dai ragazzi, deve svolgere un’attività sportiva, agonistica o meno, ma deve fare una qualunque disciplina, sempre in modo controllato, per dare ossigeno al nostro corpo, smaltire le sostanze dannose e garantire benessere psicofisico”. Lo ha detto il dottor Evanio Marchesani, specializzato in Medicina sportiva e affiliato Coni, che ieri ha parlato alla platea degli studenti dell’Istituto tecnico ‘Acerbo’ di Pescara, nell’ambito del secondo appuntamento con il progetto ‘Sistema Salute’ promosso dalla Lilt – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – Sezione di Pescara. Al centro dell’incontro di ieri, coordinato dalla docente Daniela Addari, ‘Il Ruolo dello sport nella prevenzione delle Malattie oncologiche, e l’oncogenesi’, presenti gli studenti delle classi IC e ID che stanno seguendo le attività laboratoriali della Lilt e che a ottobre prossimo saranno i protagonisti del secondo convegno nazionale ‘Sistema Prevenzione Oncologica’.
A fare gli onori di casa, ovviamente, la dirigente Anna Teresa Rocchi, e il Presidente della Lilt-Pescara Marco Lombardo, coordinatore della Lilt Abruzzo, con la vicepresidente Milena Grosoli, la psiconcologa Maria Di Domenico e la referente progetti scolastici Annamaria Melis.
“Lo sport – ha anticipato agli studenti il Professor Lombardo – gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione oncologica e per questa ragione tra qualche giorno stipuleremo anche in Abruzzo un Protocollo d’intesa con il Coni regionale, sulla linea tracciata tra la Lilt nazionale e il Coni nazionale, per individuare i percorsi, i mezzi e gli strumenti, dunque le modalità, per la promozione dello sport nell’ambito della prevenzione, previsto anche nel Codice Europeo della Salute con la redazione della ‘Piramide’ dello sport, ovvero uno schema che indica esattamente quante ore al giorno e quanti giorni a settimana occorrerebbe dedicare alla pratica di una disciplina per assicurare il benessere psico-fisico al proprio corpo”.
“Lo sport – ha detto il dottor Marchesani ai ragazzi – rientra nella strutturazione dei nostri stili di vita, ovvero nella buona gestione di noi stessi, dei nostri comportamenti sociali e del nostro corpo. Purtroppo neanche gli atleti sono esentati dalle neoplasie, abbiamo decine di nomi di grandi calciatori, ciclisti, giocatori di pallavolo, che negli anni sono stati affetti da forme tumorali di ogni genere, ma tutti raccontano di aver superato la malattia, oltre che grazie all’azione dei medici e al sostegno della propria famiglia, anche con la disciplina interna che solo lo sport può dare. Sappiamo che almeno il 35 per cento dei tumori deriva da un rischio alimentare; il 30 per cento dall’uso del tabacco, dunque dal fumo; il 10 per cento da infezioni come l’epatite virale e HPV; il 7 per cento da fattori riproduttivi; solo il 4 per cento da attività lavorative svolte e purtroppo nella provincia di Pescara abbiamo il fenomeno delle Officine di Bussi; poi ci sono, tra le cause, i fattori geofisici, l’inquinamento atmosferico, l’abuso di farmaci e l’incognita di altri fattori ancora non identificati.
È dunque evidente che si può incidere nella prevenzione dell’insorgenza dei tumori agendo sul fattore di maggior rischio, l’alimentazione, perché oggi quasi tutti mangiamo male: mangiamo tanto, troppo e frettolosamente, spesso ci limitiamo a ingoiare pezzi di cibo, dimenticando l’importanza della masticazione per agevolare il processo di digestione. Ciò determina un accumulo di zuccheri nel sangue e nell’organismo che non riusciamo a smaltire, specie nelle ore serali, ed è qui che allora entra in gioco l’estrema rilevanza dell’attività sportivo-motoria, di qualunque genere, per smaltire le tossine, gli zuccheri, e ossigenare l’organismo, ovviamente seguendo tre fasi indispensabili, ovvero la fase del riscaldamento, necessaria per evitare strappi o danni fisici; la fase dell’esercizio fisico vero e proprio; infine la fase di recupero, di defaticamento”.
“Curando l’alimentazione e praticando sport – ha ricordato ancora il professor Lombardo – è possibile abbattere l’incidenza del cancro del 40 per cento entro i prossimi dieci anni, e per questa ragione è fondamentale sensibilizzare i giovani che devono cominciare sin da bambini a praticare sport come disciplina di vita. Ora la Lilt, nell’ambito del progetto ‘Sistema Salute’ intende individuare un gruppo di studenti per partecipare in maniera attiva alle numerose iniziative sportive che vedono la Lilt sponsor morale e partner, come il Vivicittà o la prossima Maratona Dannunziana di ottobre con la Uisp”.