Presentato oggi a Pescara il progetto dall’associazione Stati Generali delle Donne HUB ETS-APS: ecco in cosa consiste
PESCARA – É stato presentato in una conferenza stampa che si è svolta a Pescara presso la sala Corradino d’Ascanio del Consiglio regionale il progetto dall’associazione Stati Generali delle Donne HUB ETS-APS “L’innovazione digitale, generatrice sociale, in epoca post- Covid 19”.
Si tratta di un progetto dell’ Associazione Stati generali delle donne Hub ETS- APS in collaborazione con i comuni di Bomba, Fallo, Francavilla al Mare, Pietraferrazzana che mira a ridurre le ineguaglianze, a contrastare le condizioni di svantaggio della persona, a ridurre i fenomeni di marginalità. Le aree individuate sono diverse fra loro, una è un’area urbana costiera le altre tre sono aree montane. Due dei comuni dell’area interna del Sangro sono tra i 100 comuni più piccoli d’Italia. I territori sono diversi non solo per gli aspetti demografici ma anche per quelli sociali, economici e culturali.
“Dopo il periodo di isolamento pandemico questo progetto è un’ occasione per stimolare chi è in condizioni di fragilità e di svantaggio di elevare la conoscenza, le competenze ed il valore sociale dello stare insieme contrastando la solitudine e la marginalità”. Ha spiegato Rosaria Nelli presidente dell’associazione Stati Generali delle Donne HUB ETS-APS che ha introdotto la conferenza stampa ricordando anche la figura del sindaco di Fallo, Alfredo Pierpaolo Salerno, scomparso proprio in questi giorni.
É intervenuto il dirigente del settore Programmazione Sociale della Regione Abruzzo, Raimondo Pascale che ha parlato dell’attenzione della Regione nei confronti di iniziative del genere che mirano al superamento dell’isolamento e dell’emarginazione e che ha portato i saluti dell’assessore Piero Quaresimale, non presente per un inaspettato impegno concomitante.
“L’idea progettuale ha il carattere della prossimità alle persone e la forza di resilienza per le comunità; è un progetto efficace e circolare perché favorisce esperienze e pratiche volte a ridurre il fenomeno della marginalità e della esclusione sociale soprattutto nei Comuni che per orografia del territorio hanno più necessita di servizi sociali e sanitari. Dobbiamo lavorare ad iniziative ed azioni positive perché lo scopo prioritario del Piano Sociale Regionale 2021-2023, insieme agli indirizzi del Piano Sociale Nazionale, è quello di perseguire ed assicurare la coesione sociale offrendo il contributo della Regione al rilancio del Paese” si legge nella nota dell’assessore.
É stata poi Pina Rosato, coordinatrice del progetto ad entrare nel merito dello stesso. “Il lockdown della lunga primavera 2020, con l’isolamento forzato, ha messo in luce l’enorme ‘digital divide’ esistente a livello generazionale, culturale, territoriale e sociale. ‘Disuguaglianza’ digitale generazionale è la misura dell’isolamento non volontario degli anziani che hanno subito un danno psicologico irreversibile durante il lockdown: hanno vissuto l’esclusione da qualsiasi forma di comunicazione e di informazione on line. L’anziano non conosce le molteplici opportunità offerte dall’uso del digitale in tutte le sue forme e i suoi canali. Obiettivo principale del progetto è la riduzione del digital divide generazionale incentivando l’educazione al digitale di anziani e donne” ha dichiarato.
In rappresentanza dei comuni coinvolti è intervenuta l’assessore alle politiche sociali del Comune di Francavilla, Leila Di Giulio. Alla conferenza stampa ha assistito in collegamento web Isa Maggi, ideatrice e coordinatrice nazionale degli Stati Generali delle Donne che, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza del progetto nato in Abruzzo e che rappresenta una start up da replicare in altre realtà. É intervenuta anche Gemma Andreini coordinatrice regionale del progetto la “Città delle Donne”.
Il progetto della durata di 9 mesi prevede il coinvolgimento di 20 donne disoccupate under 50 ed a rischio povertà individuate nei comuni partner attraverso gli sportelli degli assessorati al sociale che saranno formate in presenza ed on line su apposita piattaforma digitale su alcune materie di base per approcciare l’utenza fragile ed over 65 come ad esempio il sostegno psicologico a distanza. L’individuazione di 100 persone over 65 per condurle fuori dall’isolamento forzato pandemico con sostegno a distanza, riducendo il loro digital divide, riaccendendo la loro vita sociale. La formazione delle donne e la formazione digitale degli over 65 migliorano la situazione delle comunità dei territori coinvolti in quanto vanno ad inserirsi in un contesto di isolamento, di solitudine psicologica delle persone anziane riducendone l’impatto sui servizi sociali di base. Le 20 donne formate aumenteranno le loro comp