I 203 alunni della scuola primaria, assieme a tre classi della scuola secondaria di primo grado, svolgeranno, dal 10 al 18 ottobre, attività di avviamento al pensiero computazionale, attraverso il completamento dei giochi proposti dal progetto internazionale “L’Ora del Codice – Programma il futuro”.
L’Ora del Codice, in inglese The Hour of Code, è un’iniziativa nata negli Stati Uniti nel 2013 per far sì che ogni studente, in ogni scuola del mondo, svolga almeno un’ora di programmazione. L’obiettivo non è far diventare tutti dei programmatori informatici, ma diffondere conoscenze scientifiche di base per la comprensione della società moderna. Oggi, infatti, capire i principi che stanno alla base del funzionamento dei sistemi e della tecnologia informatica è importante quanto capire come funzionano l’elettricità o la cellula.
La parola inglese “coding” si riferisce al concetto di programmazione, si tratta della stesura di un programma, cioè di una di quelle sequenze di istruzioni che, eseguite da un calcolatore, danno vita alla maggior parte delle meraviglie digitali che usiamo
Il coding, secondo il dibattito internazionale, dovrà diventare materia di studio, necessaria per chi è nato in questo millennio, al pari dell’inglese.
Barack Obama pochi mesi fa aveva esortato gli studenti americani dicendo: «Non comprate un nuovo videogioco, fatene uno. Non scaricate l’ultima app, disegnatela». In Italia questo obiettivo è perseguito dal Ministero della Pubblica Istruzione, attraverso le linee guida de “La Buona Scuola”, in cui è esplicitamente citata “…l’educazione al pensiero computazionale e al coding”.
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