Lo assicura il vice presidente della Provincia di Pescara, Fabrizio Rapposelli. L’Ufficio scolastico regionale non autorizza invece il Convitto
PESCARA – “Non è affatto vero che l’istituto professionale di Villareia di Cepagatti chiuderà i battenti, anzi l’attività didattica proseguirà regolarmente anche quest’anno nonostante il numero esiguo di iscritti”. A chiarirlo interviene il vice presidente della Provincia di Pescara, Fabrizio Rapposelli, assessore all’Edilizia scolastica e alla pubblica istruzione.
“La sede dell’Ipsaa (Istituto professionale settore dei servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale) di Villareia è viva e vegeta, contrariamente a notizie infondate e allarmistiche diffuse nelle ultime ore, e tutte le classi sono state regolarmente autorizzate per il prossimo anno scolastico – spiega. L’Ufficio scolastico regionale, invece, ha deciso di non autorizzare né “in diritto” né “in fatto” il convitto di questa scuola, considerato che su 68 iscritti sono previsti solo 36 convittori (di cui tre italiani, mentre gli altri, stranieri, non sono in età scolare). La legge, invece, fissa a 40 il numero minimo di ospiti di un convitto, e questo requisito non viene purtroppo rispettato e raggiunto a Villareia”.
Rapposelli ha già parlato della questione con l’Ufficio scolastico, e in particolare con Annarita Sebastiani, responsabile a livello provinciale, per capire le motivazioni di questa scelta, e ha convenuto che la decisione si potrà rivedere solo nel momento in cui ci saranno tutti i requisiti previsti dalla normativa.Il vice presidente della Provincia dice inoltre di “essere pronto a ricevere in qualsiasi momento Donato Di Matteo che probabilmente è già in campagna elettorale per le prossime elezioni regionali ma non si rende conto che, così facendo, crea solo allarmismo sociale con conseguenti inutili preoccupazioni nelle famiglie degli alunni e tra il personale della scuola”.
Rapposelli aggiunge infine che dal sito internet dell’istituto in questione emerge chiaramente lo stato dei fatti. Dalla scuola è partita ieri una lettera ai genitori degli alunni algerini (il testo è disponibile sul web) per annunciare loro che “il convitto potrebbe non riaprire su disposizione della direzione regionale” e che “la comunicazione di riapertura sarà data on line”.
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