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L’Istituto Superiore di Sanità ripropone i dati sull’inquinamento

da Donatella Di Biase

Pescara tra le prime trenta città europee più inquinate da Pm10

eea logoSi è conclusa ieri la Settimana europea della mobilità con la quale la Commissione Europea ha inteso lanciare una campagna di sensibilizzazione per incentivare la mobilità sostenibile, ricordare i rischi per la salute connessi con l’inquinamento e  spingere gli amministratori a migliorare la qualità della vita urbana.

L’ Istat ha  presentato il 22 giugno 2010  i risultati dell’analisi sulla qualità dell’aria nelle città europee, riferiti agli anni 2004-2008, desunti  dal database Airbase dell’Agenzia europea per l’ambiente (EEA), dati che sono stati ripresi da Epicentro dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità)in occasione  proprio della Settimana europea della mobilità e riportati pertanto alla ribalta delle cronache in questi giorni.

Monitorati tre parametri: Pm10, ozono e biossido di azoto, che rendono irrespirabili l’aria delle nostre città e fanno raggiungere all’Italia, all’interno dell’Europa, primati poco invidiabili. Per quanto riguarda la qualità dell’aria, il nostro Paese infatti annovera ben 17 città tra le 30 europee con la qualità dell’aria peggiore.

Città più virtuose tutte concentrate  nel Nord Europa: Tallinn, Stoccolma, Lund e Malmoe. I migliori risultati sono quelli registrati da Estonia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Irlanda e Portogallo. Nel 2008 la prima delle 30 città con il livello più basso di qualità dell’aria è stata Plovdiv, seguita da Torino, Brescia, Milano e Sofia.

La Commissione europea ha già inviato avvertimenti all’Italia per predisporre un piano anti-smog, che contrasti i continui superamenti dei limiti sulla qualità e sui livelli di PM10 ,dato che i risultati della ricerca suddetta hanno fotografato un quadro poco felice  per l’Italia , che nella classifica per Paese sta al terzo posto, dopo Bulgaria e Grecia e seguita dalla Romania. Fra le capitali dei 23 stati dell’Ue considerati, Roma si colloca nella parte bassa della classifica, con il 181/o posto su 221, dopo Lubiana.

Per quanto riguarda il Pm10 poi,  il risultato italiano peggiore e’ quello di Torino, quarta con più di 100 giorni di superamento del limite. Ma tra le prime 30 città europee più inquinate da Pm10, vi sono altre città italiane: Milano, Brescia, Padova, Modena, Bergamo, Pescara, Napoli, Venezia, Rimini e Reggio Emilia, con un numero di giorni di superamento maggiore di 50.Tra  le peggiori dunque anche Pescara che  pur non avendo il traffico veicolare di una  grande metropoli, né  un’area industriale così importante da giustificare un tasso di inquinamento elevato,ha fatto registrare per più di 50 giorni l’anno,nel periodo monitorato,  livelli di PM10 superiori al “limite per la protezione della salute umana”. Ricordiamo che l´inquinamento da polveri è stato associato in letteratura a diversi effetti sanitari.

Gli effetti del PM10 sulla salute  infatti variano sensibilmente in funzione delle caratteristiche individuali e particolari precauzioni devono essere adottate da alcuni gruppi di popolazione (ad esempio bambini, persone con disturbi respiratori e cardiaci, anziani). Eppure a Pescara  c’è ancora chi per  coprire brevi distanze usa l’auto,chi parcheggia sistematicamente in doppia  fila, chi scambia le vie della città per autodromi soprattutto di notte,chi vuol discutere sull’opportunità di realizzare la filovia sull’ex tracciato ferroviario ,impropriamente chiamato strada-parco, e  “adottato” dai residenti come  pista ciclabile e pedonale.

Ma quanto vale l’interesse  di qualche centinaio di persone rispetto a quello di una comunità di decine di migliaia di abitanti che ogni giorno subiscono gli effetti dell’inquinamento acustico ed atmosferico? Per  chi governa la città è d’obbligo  la riflessione  sulle criticità del traffico urbano e soprattutto sulle  misure  da adottare per risolverle…i cittadini aspettano da anni .

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