Il Sindaco, evidenziando come “il presidio ospedaliero di Chieti sia nei numeri il più grande d’Abruzzo e abbia una utenza che va oltre i confini territoriali” nel corso del colloquio privato con il Ministro e i Direttori di Unità Operativa Complessa, ha voluto rimarcare la necessità di risolvere, con tempestività, le problematiche legate alla staticità strutturale di alcuni reparti, mettendo in evidenza, altresì, le eccellenze che il presidio ospedaliero di Chieti può vantare.
Il Ministro Lorenzin – ha proseguito il Sindaco – non solo questa mattina ha delineato chiare linee/guida su come il Governo intende affrontare le problematiche che oggi attanagliano la Sanità ma soprattutto ha dato dimostrazione di grande sensibilità ascoltando il papà della piccola Noemi, nonché fornendo risposte ai Direttori di Unità Operativa Complessa che ho voluto che la incontrassero. Il Ministro ha detto una cosa che molto ci ha colpito e sulla quale molto contiamo ovvero “se sono venuta qui è perche voglio che le eccellenze dell’Abruzzo possano crescere sempre di più”: come amministratore confermo che è questo ciò che vogliamo, lavorare con lei per il nostro Abruzzo e per la nostra Sanità».
A conclusione della visita, il Ministro della Salute ha poi avuto un lungo colloquio privato con il padre della piccola Noemi, la bambina di 18 mesi di Guardiagrele affetta da Sma e per la quale il Tar dell’Aquila ha dato il via libera alla somministrazione delle cure con il metodo Stamina. «Provo molta sofferenza per casi come quelli che la famiglia di Noemi sta vivendo – ha dichiarato il Ministro -. Questa è una vicenda che non può e non deve lasciare indifferenti. Il ministro è un soggetto terzo, non è un nemico delle famiglie ma deve fare anche applicare la legge lasciando alla scienza il suo compito. Da questa storia difficilissima vengono fuori degli insegnamenti: rivedere l’assistenza ai malati, supportare le famiglie in difficoltà e riflettere sulla necessità di rafforzare le istituzioni scientifiche. Da parte mia mi sento di esprimere tutta la mia comprensione ma come ministro devo vigilare affinché vengano rispettate le regole e, soprattutto, la salute dei cittadini. Il Servizio Sanitario nazionale non può permettersi di autorizzare cure che non siano considerate tali secondo la scienza».
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