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ll Ministro della Salute Lorenzin a Chieti

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CHIETi – Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, ieri mattina ha accolto in città, presso l’Ospedale Clinicizzato di Chieti, il Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin, che, oltre a far visita al Centro Nazionale di Alta Tecnologia in Oftalmologia”, diretto dal prof. Leonardo Mastropasqua, “luogo che fa ricerca, lavora sinergicamente con l’Università e fa della chirurgia robotica il suo fiore all’occhiello (prof. Mastropasqua)”, ha avuto un lungo colloquio con i Direttori di Unità Operativa Complessa, il Direttore Generale della Asl 2 Abruzzo, dott. Francesco Zavattaro, il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Chieti, Carmine Di Ilio, e la Sen. Federica Chiavaroli.

Il Ministro della Salute, apprezzando il lavoro svolto dalle eccellenze dell’Ospedale Clinicizzato di Chieti ha dichiarato «questa è la risposta migliore che si può dare all’ Italia di fronte ad un sistema nazionale che ha si delle pecche ma anche delle grandi eccellenze che non hanno nulla da invidiare agli altri paesi del mondo. Chieti ne è un esempio. I miei complimenti a questo team di ricercatori costituitosi in Abruzzo e di cui l’Italia deve essere fiera». Parlando poi del Commissariamento ha aggiunto «Non si esce da una fase di commissariamento se non si assumono delle responsabilità chiare e se non si hanno i conti in regola. Se sono oggi a Chieti è perché intendo valorizzare le strutture abruzzesi, riconoscendo l’impegno portato avanti dalla Regione. È un lavoro di squadra e tutti dobbiamo remare nello stesso verso».

Il Sindaco, evidenziando come “il presidio ospedaliero di Chieti sia nei numeri il più grande d’Abruzzo e abbia una utenza che va oltre i confini territoriali” nel corso del colloquio privato con il Ministro e i Direttori di Unità Operativa Complessa, ha voluto rimarcare la necessità di risolvere, con tempestività, le problematiche legate alla staticità strutturale di alcuni reparti, mettendo in evidenza, altresì, le eccellenze che il presidio ospedaliero di Chieti può vantare.

«L’Abruzzo – ha dichiarato il Sindaco rivolgendosi al Ministro Lorenzin – può uscire dal commissariamento se dimostra di avere non solo i conti in regola ma anche se ha capacità di poter gestire da sola la propria sanità. È questa una regione di confine, ma grazie alle nostre eccellenze in campo sanitario riteniamo possa ambire ad una vocazione che vada ben oltre il proprio territorio. Per tale motivo chiediamo a Lei di poter contare su un giusto spazio in termini di ascolto.

Il Ministro Lorenzin – ha proseguito il Sindaco – non solo questa mattina ha delineato chiare linee/guida su come il Governo intende affrontare le problematiche che oggi attanagliano la Sanità ma soprattutto ha dato dimostrazione di grande sensibilità ascoltando il papà della piccola Noemi, nonché fornendo risposte ai Direttori di Unità Operativa Complessa che ho voluto che la incontrassero. Il Ministro ha detto una cosa che molto ci ha colpito e sulla quale molto contiamo ovvero “se sono venuta qui è perche voglio che le eccellenze dell’Abruzzo possano crescere sempre di più”: come amministratore confermo che è questo ciò che vogliamo, lavorare con lei per il nostro Abruzzo e per la nostra Sanità».

A conclusione della visita, il Ministro della Salute ha poi avuto un lungo colloquio privato con il padre della piccola Noemi, la bambina di 18 mesi di Guardiagrele affetta da Sma e per la quale il Tar dell’Aquila ha dato il via libera alla somministrazione delle cure con il metodo Stamina. «Provo molta sofferenza per casi come quelli che la famiglia di Noemi sta vivendo – ha dichiarato il Ministro -. Questa è una vicenda che non può e non deve lasciare indifferenti. Il ministro è un soggetto terzo, non è un nemico delle famiglie ma deve fare anche applicare la legge lasciando alla scienza il suo compito. Da questa storia difficilissima vengono fuori degli insegnamenti: rivedere l’assistenza ai malati, supportare le famiglie in difficoltà e riflettere sulla necessità di rafforzare le istituzioni scientifiche. Da parte mia mi sento di esprimere tutta la mia comprensione ma come ministro devo vigilare affinché vengano rispettate le regole e, soprattutto, la salute dei cittadini. Il Servizio Sanitario nazionale non può permettersi di autorizzare cure che non siano considerate tali secondo la scienza».

 

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