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L’Ordine degli Architetti della Provincia di Teramo chiede ai Comuni la pianificazione della permeabilità dei suoli.

da Redazione

suolo

TERAMO – Gli ultimi eventi atmosferici che hanno interessato la nostra provincia, con piogge intense, seppure non di entità eccezionale, hanno messo ulteriormente alla luce le gravi carenze sia infrastrutturali (sistemi di canalizzazione e smaltimento acque piovane) che di pianificazione.

Lo afferma l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Teramo che sottolinea come, in particolare, il fenomeno dell’impermeabilizzazione del suolo, rappresenti un grosso pericolo per i nostri territori.

“Questo fenomeno – sottolinea il presidente dell’Ordine, Arch. Raffaele Di Marcello – detto anche soil sealing, è determinato dalla copertura del territorio con materiali “impermeabili” che inibiscono parzialmente, o totalmente, la capacità del suolo di “respirare” di compiere, cioè, le proprie funzioni vitali”.

“Il suolo libero – continua Di Marcello – svolgendo un ruolo fondamentale come quello del filtraggio e dell’inglobamento dell’acqua, riduce il rischio di alluvioni straripamento dei fiumi e siccità. Il consumo di suolo permeabile aumenta sempre più e, di conseguenza, aumenta il rischio di inondazioni e di rarefazione delle risorse idriche”

L’Ordine, quindi, lancia un appello alle amministrazioni comunali affinchè adottino, nei loro strumenti regolamentari e di pianificazione, regole e buone pratiche per la conservazione della permeabilizzazione dei suoli.

“Tre sono le misure consigliate: – concludono gli Architetti – limitazione, mitigazione, compensazione. Quando la limitazione dell’impermeabilizzazione dei suoli, azione che deve essere prioritaria, non è possibile, occorre mitigare gli effetti, ad esempio, con l’installazione di tetti verdi, la deimpermeabilizzazione delle aree di sosta, ecc., e procedere alla compensazione dell’impermeabilizzazione attraverso attività di ripristino dei terreni presenti, esempio bonificando i suoli inquinati per renderli nuovamente fruibili e creando zone verdi. Utile, inoltre, è l’adozione di strumenti quali il Regolamento di polizia rurale e il Regolamento del Verde urbano, che dettano norme per la corretta gestione dei suoli” .

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