Aiello: “I linfociti CAR-T rappresentano la frontiera più avanzata della terapia onco-ematologica. Questo strumento consentirà dopo un periodo di ricerca e sviluppo intensi ed impegnativi, la produzione di CAR-T a costi significativamente ridotti”
PESCARA – Si chiamano CAR-T e sono linfociti T ingegnerizzati mediante tecnologia CAR (Chimeric Antigens Receptor). I CAR-T uccidono in maniera specifica leucemie e linfomi, attraverso il riconoscimento di molecole espresse elettivamente sulla superficie delle cellule tumorali. La nuova cura, che potrebbe dare nuove speranze ai pazienti che hanno avuto recidive con le terapie standard, dovrebbe essere disponibile in Italia entro pochi mesi ed è in corso l’iter di accreditamento dei vari centri prescrittori. Un’alternativa alla produzione industriale dei CAR-T potrebbe essere rappresentata dalla generazione autonoma di linfociti CAR-T mediante tecnologia CliMacsProdigy.
Lo scorso 28 giugno lo strumento è stato donato all’ospedale Santo Spirito dalla sezione interprovinciale Pescara-Teramo dell’AIL l’Associazione contro le leucemie, i linfomi e il mieloma. Il titolo di proprietà del macchinario è stato consegnato dal presidente della onlus, Domenico Cappuccilli, al direttore generale della Asl, Armando Mancini, alla presenza del sindaco Carlo Masci, nel corso di una cerimonia che si è tenuta nella sala convegni di Casa AIL, la struttura di via Rigopiano in cui vengono ospitati gratuitamente i pazienti in cura nel Dipartimento di Ematologia, che provengono da altre città e regioni, e i familiari che li assistono.
“Tra le attività dell’AIL c’è la promozione della ricerca scientifica – ha spiegato Cappuccilli – Concretizziamo questo nostro compito donando il CliniMacs Prodigy, che sarà a disposizione di medici e ricercatori. Mi auguro che serva a dare nuove speranze a chi lotta contro i tumori ematologici, ma non ottiene risultati con le terapie standard”. “Nella nostra Asl, proprio per una tradizione impostata dal professor Glauco Torlontano, il padre dell’Ematologia a Pescara, si fa ricerca, che è un’attività di solito demandata all’università – ha affermato Mancini – Sarebbe stato felicissimo di un momento come questo che rappresenta il coronamento del suo sogno. Ringrazio l’AIL che ci è sempre stata vicina aiutandoci, in alcuni casi, anche a fronteggiare emergenze”. “L’AIL svolge un’attività encomiabile – ha aggiunto il sindaco Masci – Le associazioni di volontariato risolvono spesso tanti problemi a cui l’amministrazione comunale non può trovare una soluzione. Casa AIL è stato un regalo per la nostra città”.
Dopo la consegna del titolo di proprietà del macchinario, è stato fatto il punto sulla ricerca scientifica e sul volontariato attraverso gli interventi di tre illustri relatori: Francesca Bianca Aiello, docente del Dipartimento di Medicina e Scienze dell’invecchiamento (DMSI) dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti che, accompagnata dalla giovane ricercatrice, dottoressa Alessia La Molinara, è intervenuta sul tema ““La riparazione del DNA: Dr Jekyll e Mr Hyde””; Mauro Di Ianni, professore di malattie del sangue all’università “G. d’Annunzio” e dirigente medico in Ematologia, che ha parlato di “Generazione di Linfociti Car-T mediante tecnologia Prodigy”” e, infine, Maria Luisa Rossi Viganò, presidente di RomAIL“Vanessa Verdecchia Onlus”, che è intervenuta su “Volontariato: come scelta sentimentale, ideale e sociale”.
“I tumori sono in grado di riparare il danno inflitto al DNA dalla chemio e radioterapia – ha spiegato la professoressa Aiello – La scoperta dei meccanismi di riparazione del DNA (Nobel per la chimica 2015) ha permesso di progettare nuovi farmaci inibitori della riparazione, che hanno ottenuto risultati straordinari e senza precedenti in alcuni tumori ovarici resistenti alla chemioterapia. Sarebbe davvero auspicabile estenderne l’utilizzazione alle malattie neoplastiche ematologiche”.
“I linfociti CAR-T rappresentano la frontiera più avanzata della terapia onco-ematologica. I risultati ottenuti nelle Leucemia Acute Linfoblastiche e nei Linfomi non Hodgkin recidivati o refrattari, hanno consentito l’approvazione alla loro utilizzazione clinica, con dei costi stimati molto elevati. Lo strumento donato dall’AIL, consentirà dopo un periodo di ricerca e sviluppo intensi ed impegnativi, la produzione di CAR-T a costi significativamente ridotti. Lo strumento permetterà, inoltre, la ricerca di nuovi target terapeutici al fine di estendere l’utilizzo della tecnologia CAR anche ad altre neoplasie ematologiche”.
“Il volontariato è una scelta sentimentale perché può partire dalla gratitudine di chi ce l’ha fatta e vuole restituire qualcosa – ha esordito Maria Luisa Rossi Viganò – Conosco madri i cui figli,ex pazienti, ora stanno bene. Sono diventate imbattibili. É anche una scelta ideale perché ci ci fa sperare in una società migliore e guardare al futuro con occhi pieni di speranza. Sono ospite di questa Casa AIL, che è una struttura davvero straordinaria: immagino che conforto trovino qui le persone che già sono in difficili acque”. Ospite dell’evento anche il giovane e talentuoso pianista Dario Sciarra, che ha eseguito brani di Schumann, Bach, Mozart e una sua composizione.