PESCARA – Lu rusciu de lu mare é uno spettacolo teatrale che nasce dal desiderio di unire la prosa alle meravigliose musiche tradizionali salentine, brani passionali che raccontano d’amore e di sofferenza, di vita e di lavoro. Prende vita così un racconto di fantasia che reinventa le circostanze della nascita dell’omonimo brano. Domenica 6 ottobre alle ore 17 andrà in scena alla sala G. Favetta del Museo delle Genti d’Abruzzo Pescara.
Ambientato a Santa Caterina di Nardò in Salento alla fine degli anni 50 è la storia di Amira, di Mauro e di Nicola, abitanti di una terra dove il tarantismo – un fenomeno che si riteneva essere causata dal morso dei ragni e che colpiva principalmente le donne – è largamente diffuso.
Ecco cosa è riportato sull’evento a cura di Jennifer De Luca:
“Studi approfonditi hanno però dimostrato che il morso della tarantola non potesse essere il solo responsabile dei giorni di frenesia, di allucinazioni, di convulsioni, di depressione, di debolezza, di inappetenza e di vaneggiamento che seguivano e che portavano gli interessati a ballare per giorni per liberarsi dal loro male. É’ quindi interessante cercare le risposte altrove esplorarando le difficoltà sociali che le protagoniste del caso si trovavano ad affrontare, soffocate da figure maschili predominanti, da un’economia schiacciante e da una società che le incorona regine in cucina ma prigioniere nel resto del regno. Ecco l’esigenza di un personaggio ribelle ed anticonformista al quale, per citare le sue parole, “tutto questo non basta”. I nostri protagonisti hanno fame di vita, non si accontentano e non hanno paura di farsi sentire”.
Ruolo fondamentale è quello del pubblico, chiamato a formare uno dei simboli più importanti della pizzica: La Ronda, il cerchio che unisce e non esclude. Al suo interno gli attori saranno i ballerini che ci racconteranno la vita dei personaggi a ritmo di tarantella.
Frutto di un lavoro di ricerca e di approfondimento delle tradizioni, “Lu Rusciu de lu Mare” è un racconto incalzante e sincero, in cui il confine tra realtà e ricordo è deliziosamente sottile ed il passato torna prepotentemente a rubare la scena.