PESCARA – Luca Palmiero, centrocampista del Pescara calcio, si é raccontato, ripondendo alcune domande, attraverso il sito ufficiale della società. Ha parlato dei possibili sviluppi della stagione agonistica, ma anche di come vive al tempo del Coronavirus e delle sue aspettative per quando finirà lo stato di emergenza.
Palmiero crede che il campionato debba essere portato a termine, ma non saprebbe dire quando e in che tempi e con quali modalità si potrebbero distribuire le dieci partite rimanenti. Non sarebbe d’accordo su un eventuale annullamento: sarebbe una scorrettezza nei confronti del Benevento che finora ha dominato il torneo cadetto portandosi a 20 lunghezze di vantaggio dalla seconda in classifica.
É consapevole che, comunque, le prime partite verranno giocate con ingressi limitati vuoi per evitare assembramenti ma vuoi anche perchè la gente per un pò continuerà ad avere timore. Così come lui stesso adesso non si sentirebbe di scendere in campo, per la propria incolumità e di conseguenza per quella della sua famiglia, dei suoi compagni o comunque di tutte quelle persone con cui potrebbe stare a contatto. Tuttavia, pensa che quando si potrà rigiocare lo si farà perché i medici, e non i politici o la federazione calcio, assicureranno che non c’è più alcun rischio e quindi non ci sarà più alcum motivo per essere preoccupati.
Palmiero ha detto che il calcio gli manca tanto. “Passando così tanto tempo chiusi sempre nelle stesse quattro mura si capiscono tante cose. Quando si è privati della propria libertà si impara ad apprezzare quello che a volte prima non ti bastava, invece ora capisci che era davvero tantissimo. Il mio lavoro mi manca tanto”. Si sente molto fortunato, anche in vista della Pasqua ormai alle porte, perchè può stare accanto alla sua famiglia che, prima che scattasse l’emergenza, era andata a trovarlo. Trascorre le sue giornate tra tv, passatempi e, ovviamente, allenandosi, nell’attesa di poter tornare alla normalità, riprendendo a giocare e riabbracciare i suoi affetti più cari.
Del Coronavirus, oltre che per le tante persone scomparse e a quelle in gravi condizioni, é dispiaciuto per tutti coloro che, non potendo andare a lavorare, non possono procurarsi da mangiare per la loro famiglia. É rimasto, invece, impressionato in positivo dal lavoro svolto da medici, infermieri, personale sanitario, addetti alla sanificazione di strade e ospedali, ma anche di coloro impiegati in supermercati, farmacie. “Persone che provano a fare del bene in ogni modo, questa è l’unica cosa positiva che si può vedere in una simile disgrazia”.
Foto di Massimo Mucciante fonte sito ufficiale Pescara Calcio
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