ROMA – Al Macro Asilo di Roma (6 ottobre dalle 10 alle 20) arrivano i “geni felici” di Luca Torzolini, autore e produttore abruzzese (Alba Adriatica) fondatore della Holy Cult. Da un lato nove personaggi straordinari ciascuno illuminante, ciascuno faro indiscutibile per il suo campo d’attività, raccontati in altrettanti documentari, il mezzo questo per attenersi al “vero” senza rinunciare alla magia del racconto per immagini.
Dall’altro una serie di operatori della cultura, dell’arte e dell’informazione impegnati ogni giorno a districarsi nella dialettica sempre più complessa tra realtà e fake, verità da ricercare e rumore di fondo (mai ampio e diffuso come nell’era della rete).
Tra “luce e tenebre” insomma, titolo e tema della giornata che vedrà in campo al Macro Asilo di Roma anche tanto Abruzzo.
Il Macro presenta così l’evento: (https://www.museomacro.it/evento/luce-e-tenebre-temet-nosce-dario-fo-silvano-agosti-e-altri-geni-felici): “Conoscere sé stessi attraverso il viaggio interiore e fenomenico per convertire i propri demoni alla luce; combattendo contro le influenze degli astri, le contaminazioni della “società elettrica”; gli abusi e i soprusi delle lobby. Con gli interventi di intellettuali, artisti e operatori culturali, la poesia e i documentari realizzati in tutto il mondo, Luca Torzolini racconta gli incontri straordinari con gli esseri illuminati che hanno utilizzato l’arte come canale per difendere gli ultimi e diffondere armonia e amore“.
Una selezione di nove documentari con altrettanti “geni felici” (inseguiti per il mondo) e un documentario sulle arti marziali cinesi (praticate con costanza da Torzolini): “Il re dei clown” con Dario Fo; “Il settimo senso” con Silvano Agosti; “Non sono d’accordo comunque” con Flavio Sciolè; “Il quarto mago”con Marco Fioramanti ; “L’arte nuda” con Achille Bonito Oliva; “Poesia della vite” con Francesco Paolo Valentini ; “L’uomo felice dal naso bianco” con Jango Edwards; “Un altro piano è possibile?”con Mario Mariani; “Scolpire il tempo” con Giovanni Benetton; “La via delle sette stelle” sulle arti marziali cinesi.
Alla proiezione dei documentari si alternano gli interventi di artisti, operatori culturali, scrittori in un caleidoscopio di testimonianze e performance che segue il filo conduttore del viaggio fra “luce e tenebre”. Intervengono al Macro l’autore cinematografico e lo scrittore Silvano Agosti “Tenebre di Stato: in luce nella memoria”; lo scrittore e ecologista Jacopo Fo “Ecologia e Salvaguardia del Pianeta”; la maestra di arti marziali Rita Niero “Le arti marziali e il combattimento interiore”; il pranoterapeuta Roberto Quercia “Anima Sapientis dominabitur astris”; la scrittrice Giorgia Tribuiani “Dal buio alla luce”: gli artisti Flavio Sciolè “La felicità non esiste” e Marco Fioramanti “Il Quarto Mago: l’hai-k.o. del mettersi in gioco”; la giornalista Pina Manente “La ricerca della verità”; lo scrittore Ettore Zanca “I demoni e la Santa Muerte”.
Direttore di Holy Eye Magazine e Holy Cult (che comprende anche la testata on line Holy Eye https://www.holyeye.com/) , fondatore della Holy Film Distribution, Luca Torzolini è regista, fotografo, sceneggiatore e copywriter. Un “innovatore” che ha iniziato a sperimentare i diversi linguaggi della comunicazione e dell’arte innanzitutto per una ricerca personale, ricerca che lo ha poi condotto a scoprire orizzonti professionali e a conoscere e intervistare – in situazioni tutt’altro che scontate e viaggiando fra la Cina e l’America – personalità di rilievo internazionale operanti nel campo dell’arte, della filosofia e della scienza.
La giornata al MACRO ASILO di Roma rappresenta per Torzolini, la sintesi di 15 anni di lavoro e ricerca – o almeno una delle sintesi possibili visto che la galleria di personaggi raccontati da Torzolini è molto più ampia di quella che si vedrà e ricomprende personaggi che vanno da Marco Bellocchio a Ennio Morricone, da Francesco Guccini a Serge Latouche, da Tony Vaccaro a Dacia Maraini – e allo stesso tempo l’inizio di una nuova fase: “Oggi la maggior parte delle persone non possiede che apparenza, bisogna recuperare amore per le persone, il valore di quello che si fa e io preferisco viaggiare in direzione ostinata e contraria pur di recuperare profondità. L’unica scelta possibile, per me, è sfidare l’impossibile e la maggior parte di questi documentari è nata così: sfidando circostanze e previsioni, riuscendo, alla fine, ad incontrare dei veri e propri maestri che, incredibilmente, si sono affidati ad un giovane sconosciuto che li ha dovuti sorprendere non poco per convincerli”.
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