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Luigi Leonardi all’IPSSAR ‘De Cecco’ per il Premio Borsellino

da Redazione

Istituto Alberghiero ‘De Cecco’PESCARA – Sarà Luigi Leonardi, testimone di Giustizia e scrittore, il protagonista oggi, giovedì 24 ottobre, alle ore 11.15, nell’Aula Magna dell’Istituto Alberghiero Ipssar ‘De Cecco’ di Pescara, del secondo evento organizzato dall’Istituto Alberghiero Ipssar ‘De Cecco’ di Pescara, nell’ambito del XXIV Premio Nazionale ‘Paolo Borsellino’, sul tema ‘Gli uomini passano, le idee restano e camminano su altre gambe’.

Leonardi, autore del romanzo ‘La Paura non perdona’, racconterà la propria esperienza di vittima della criminalità, ma anche del coraggio di ‘restare soli’ per aver avuto la forza di opporsi e denunciare. Con lui, a incontrare gli studenti dell’Istituto Alberghiero e dell’Istituto Comprensivo 1 di Pescara, saranno il Prefetto di Pescara Gerardina Basilicata, le Dirigenti scolastiche Alessandra Di Pietro, dell’Istituto Alberghiero promotrice e coordinatrice dell’evento, e Teresa Ascione, del Comprensivo 1, e l’attore, regista e docente Edoardo Oliva che leggerà brani tratti dal romanzo.

TRAMA

Come si combatte dall’interno il sistema in cui si è cresciuti? Come si fa impresa nonostante e contro la malavita organizzata? Che vita è quella di un testimone di giustizia, messo ai margini e additato come traditore persino dalla propria famiglia, costretto, dopo aver perso tutto, a nascondere la propria identità per trovare un lavoro o anche solo qualcuno che gli affitti un alloggio? Nella sua drammatica testimonianza Luigi Leonardi non è una vittima, o lo è solo in parte. Non è un giornalista che ha scelto di consacrarsi alla verità né un eroe che sfida la morte senza riserve. È semplicemente un uomo che voleva vivere e fare impresa nella terra in cui è nato, quello stesso Sud da sempre dipinto come la patria dell’assistenzialismo, e ci è riuscito con risultati eccellenti, finché la criminalità non ha preteso «la sua parte». In questo libro racconta la pressione psicologica dei criminali che precede quella fisica, il baratro in cui si precipita giorno per giorno senza appigli, i fornitori che vendono i debiti ai clan, l’esperienza con le associazioni antiracket e la speranza di poter trovare un alleato in quello stesso Stato che gli ha negato la dignità tra carte e cavilli. Le notti insonni, la perdita di quanto costruito nel corso di un’intera vita, le aggressioni, la fame e le battaglie quotidiane per non essere equiparato a un pentito: un caso giudiziario ancora in corso, il paradossale cammino di un uomo per vedersi riconosciuto persino il diritto a lottare per i propri diritti.

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