Riceviamo e pubblichiamo la nota dei consiglieri Pettinari e Marcozzi (M5S) sul consiglio regionale di domani.
L’AQUILA – Si preannuncia un consiglio di fuoco quello di martedì 28 luglio quando arriverà sul tavolo del consiglio regionale la legge europea regionale 115/2015. Il M5S presenta centinaia di emendamenti per migliorare tra gli altri l’articolo 12 , che ha destato non poche perplessità dei penta stellati in sede di commissione, per sanare e quindi migliorare le disposizioni sulla Valutazione di Incidenza Ambientale come chiesto dalla UE. I consiglieri Domenico Pettinari e Sara Marcozzi puntano all’introduzione di un sistema sanzionatorio per coloro che non eseguono le misure introdotte dallo stesso.
“Non si può inserire una norma senza applicare una sanzione per chi la elude” spiegano Marcozzi e Pettinari “questa volta sarebbe il caso che il governo regionale ci ascoltasse per non intercorrere in un altro richiamo. Poiché” continuano i consiglieri “la lettera dll’Unione Europea datata 27 marzo 2015 è di fatto una sorta di pre procedura di richiamo, che sottolinea l’inadempienza dell’Abruzzo nelle prescrizioni dei punti 4,5,10,11,13,15,19. e sinceramente siamo stufi di vedere questa Regione commettere errori ed essere costantemente richiamata su cose che avevamo già evidenziato e denunciato”.
“Abbiamo ascoltato la voce degli ambientalisti che sono sul piede di guerra perché inascoltati dal Governo Regionale” spiegano i consiglieri “quando si trattano argomenti così importanti come si pretende di fare un buon procedimento senza sentire le associazioni ed i portatori di interesse? Non si può governare con i paraocchi”
“La proposta di Legge europea regionale 115 / 2015, tra le altre cose, prevede un finanziamento di 600mila euro a favore degli organismi di consulenza per le aziende agricole attive nella produzione primaria e per i giovani agricoltori – continuano – Questa norma, pero’, predisposta dalla maggioranza di governo, non prevede nessun tipo di selezione ad evidenza pubblica per i suddetti organismi. Altri emendamenti dunque volgono a prevedere una selezione pubblica per i servizi di consulenza, perche’ riteniamo che non si possano erogare in maniera arbitraria soldi pubblici”.
Solleva non poche perplessità da parte dei consiglieri de M5S anche l’articolo 19 che contiene una serie di gravi contraddizioni, come quella collegata alla somma da erogare agli organismi di consulenza, che non puo’ superare il tetto massimo dei 1.500 euro. Questa disposizione farebbe presupporre che l’azienda agricola o il contadino non debbano pagare nulla. E, invece, andando avanti nell’articolato, viene fuori un comma poco chiaro dal quale si evince che, gli ulteriori costi della consulenza, debbano essere a carico dell’azienda agricola. “Il giudizio su questa norma – affermano i 5 stelle – è negativo, soprattutto da un punto di vista etico, a meno che non si adoperino le migliorie proposte negli emendamenti che daranno una tutela concreta al cittadino. Solo allora potremmo andare avanti con il disegno.”